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I medici incontrano Gelli: responsabilità professionale e sblocco del turnover al centro del confronto


Il componente della Commissione Affari Sociali della Camera è intervenuto al convegno sulla responsabilità professionale promosso dall’Ordine dei Medici di Bari. Ribadita la possibilità di sblocco del turnover in Sanità per effetto dell’inclusione di una parte della proposta di legge sulla responsabilità medica nella Stabilità. Le nuove assunzioni a livello nazionale sarebbero 6 mila.

10 DIC - Sei mila nuove possibili assunzioni di personale sanitario grazie ai risparmi ottenuti per effetto dell’inclusione di una parte della proposta di legge sulla responsabilità medica nella Legge di Stabilità. È quanto ha annunciato Federico Gelli, componente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, nonché responsabile nazionale del settore salute del PD, intervenendo ieri all’incontro promosso dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Bari sul tema de “La responsabilità professionale del medico”.

Le assunzioni riguarderebbero 3mila dirigenti medici e 3mila infermieri a livello nazionale. L’onorevole Gelli, che è primo relatore della proposta di legge sulla responsabilità professionale del medico approvata dalla Commissione Affari Sociali della Camera e che dovrebbe passare all’esame dell’aula nelle prossime settimane, ha spiegato che una parte della proposta potrebbe però essere inclusa tramite un maxiemendamento all’interno della Legge di Stabilità, consentendo di tagliare i costi legati alla medicina difensiva. “Il risparmio ottenuto – si legge in una nota dell’Ordine dei Medici di Bari che riferisce l’intervento di Gelli - verrebbe impiegato per sbloccare il turnove e le nuove assunzioni permetterebbero di fare fronte ai nuovi carichi di lavoro derivanti dal rispetto delle norme europee sugli orari e sui turni di lavoro che impongono di non superare le 48 ore settimanali e di risolvere quindi la questione esplosiva degli orari e dei riposi che sta gettando regioni e aziende ospedaliere nel ''caos'' per l'impossibilità di garantire l'applicazione della direttiva Ue con gli attuali organici”.

All’incontro promosso dall’Ordine hanno partecipato, oltre ai rappresentanti degli Ordini dei medici pugliesi, Pino Romano, Consigliere regionale, Presidente della Commissione Servizi Sociali della Regione Puglia, delegato a portare i saluti del Presidente Michele Emiliano; Benedetto Fucci, già Segretario della Commissione Affari Sociali della Camera; Elisa Mariano, componente della Commissione Affari Sociali alla Camera dei Deputati; Salvatore Capone, componente della Commissione Affari Sociali alla Camera dei Deputati; Francesco Paolo Sisto, membro della Commissione Affari Costituzionali della Camera; Luigi D’Ambrosio Lettieri, componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato.

Gelli ha evidenziato gli aspetti innovativi – fra tutti l’attenzione alla sicurezza e alla prevenzione e la depenalizzazione dell’atto medico - del testo di legge sulla responsabilità professionale, che punta ad aumentare le tutele dei professionisti, prevedendo al contempo nuovi meccanismi a garanzia del diritto al risarcimento da parte dei cittadini danneggiati da un errore sanitario. “In materia di rischio clinico – riferisce la nota dell’Ordine - la proposta di legge rende obbligatorio per tutte le strutture di dotarsi di una funzione di risk management, che in molte realtà non esiste”. Inoltre, le Regioni dovranno creare un Centro regionale per la sicurezza finalizzato a guidare l’azione di prevenzione e di formazione. È previsto inoltre un Osservatorio nazionale che dovrà stimolare le regioni a superare la frammentarietà in materia di sicurezza e prevenzione e a rendere omogenei i comportamenti e gli approcci in materia”.

Sulla responsabilità penale, secondo l’Ordine, la legge introduce “un principio che esiste in tutto il resto del mondo, la depenalizzazione dell’atto medico: il medico che non si attiene alle linee guida sarà perseguibile solo per dolo o colpa grave”. Il testo punta inoltre alla deflazione del contenzioso, attraverso il tentativo obbligatorio di conciliazione, partendo dal principio che interesse del cittadino sia il riconoscimento del danno, ma anche l’ottenimento del risarcimento in tempi ragionevoli. Il cittadino che si ritiene danneggiato manterrà intatto il proprio diritto di rivalsa verso la struttura sanitaria, mentre per le azioni avanzate nei confronti degli operatori sanitari verrà spostato sul paziente l’onere della prova. Infine, verrà istituito un Fondo di garanzia per risarcire i soggetti danneggiati da responsabilità sanitaria.

“Come ha sottolineato Pino Romano – riferisce la nota dell’Ordine -, il primo dato importante su questo testo di legge è che la politica si riappropri di una funzione importante e inizi a fornire le coordinate rispetto alla garanzia dei diritti e delle prestazioni in materia di sanità. Diversi i punti di criticità, che potranno essere risolti nel passaggio del testo aula, rilevati durante l’incontro dai professionisti e dai diversi componenti della Commissione Affari Sociali della Camera presenti in platea.”

Francesco Paolo Sisto ha invece espresso le proprie preoccupazioni rispetto al principio di responsabilità ampia incluso nel testo che, sintetizza l’Ordine, “rischia di portare il medico a rispondere anche delle risorse o delle attrezzature, un aspetto problematico soprattutto alla luce delle “due Italie” che esistono in Sanità. A parità di responsabilità dovrebbero esserci parità di risorse. Se non si colma il gap strutturale, una bellissima progettualità si scontra con situazioni concrete caratterizzate dalla disparità. Dato innovativo della legge è invece l’obbligo del consenso informato del paziente, sempre necessario per ogni terapia o intervento diagnostico. È la prima volta infatti che viene riportato in una legge dello stato”.

Soddisfatto Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei Medici di Bari, che considera la proposta “un buon provvedimento. E dato che l’ottimo è nemico del bene, prendiamo questo testo come un buon auspicio. Si può fare di più soprattutto in merito alla responsabilità penale del medico. L’atto medico dovrebbe essere depenalizzato integralmente, mantenendo solo il dolo come profilo di responsabilità. La professione non è una scienza esatta e non può basarsi su procedure standardizzate, ma su scienza e coscienza, sull’esperienza clinica del medico che opera sempre in buona fede, per il benessere del paziente. Un capitolo tutto da scrivere riguarda poi chi stilerà le Linee Guida”.

10 dicembre 2015
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