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Bolzano. Approvato il Piano sanitario provinciale 2016-2020

I tre cardini sono: prevenzione, assistenza vicina al domicilio, rete ospedaliera. Il presidente Arno Kompatscher parla di una riforma “armoniosa e coerente”, che “assicura assistenza di qualità e servizi sostenibili anche negli ospedali”. Gli ospedali comprensoriali (Merano, Bressanone, Brunico) saranno organizzati secondo il principio “un ospedale, due sedi”. Le slide

30 NOV - “Sicurezza. Assistenza. Qualità”. Questo il motto del Piano sanitario provinciale 2016-2020 approvato ieri dalla Giunta provinciale di Bolzano. “Il Piano deve essere il nostro manuale guida nell’assistenza sanitaria, offrire sicurezza nell’assistenza alle persone in Alto Adige e sicurezza nella pianificazione al personale specialistico”, ha detto l’assessore alla Salute, Martha Stocker, dopo la seduta della Giunta. Insomma una guida strategica per il coordinamento e l’organizzazione dei servizi e delle prestazioni di tutela, di promozione e di recupero della salute.

Soddisfatto anche il presidente della provincia Arno Kompatscher, che ha evidenziato “il processo partecipativo e l’ampio consenso” raggiunto “anche al di fuori della Giunta provinciale. Abbiamo accolto le osservazioni dove era possibile, ma non ne è uscito un documento annacquato. Di questo ringrazio gli esperti di Provincia e Azienda sanitaria e tutti gli stakeholder”. Kompatscher ha parlato di riforma “armoniosa e coerente”, che “assicura assistenza di qualità e servizi sostenibili anche negli ospedali”.
 
L’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle malattie croniche, lo sviluppo della medicina, la mancanza di personale specializzato, le mutate aspettative delle persone e le nuove cornici normative rappresentano le maggiori sfide per l’assistenza sanitaria in Alto Adige. Sfide che si vogliono affrontare attraverso il nuovo Piano: “Delle 98mila persone over 65, tre quarti soffrono di malattie croniche, con trend in aumento: nel 2030 in Alto Adige gli over 65 saranno più di 149mila”, ha ricordato Stocker.

L’iter che ha portato al nuovo Piano sanitario, varato in prima battuta dalla Giunta un anno e mezzo fa, ha visto oltre 550 partecipanti alle successive discussioni, audizioni e workshop, dai collaboratori del settore sanitario alle rappresentanze di interesse e parti sociali, dalle organizzazioni dei pazienti ai rappresentanti politici. Le proposte sono pervenute al gruppo di esperti con Wolfgang Bayer, Michaela Moritz e Francesco Longo.  

Assistenza al momento giusto e nel posto giusto  
Obiettivo del Piano sanitario provinciale, che si articola in 17 capitoli, è quello di assicurare le basi organizzative come premessa per un'elevata qualità dell'assistenza futura, che sia sicura, appropriata, interdisciplinare e sostenibile anche sul piano finanziario, “con la garanzia di assistere il paziente al momento giusto nel posto giusto”, ha spiegato l’assessore. Al centro del documento “ci sono le persone, la tutela e il miglioramento della loro salute”.

I 3 cardini del Piano 2016-2020 sono la prevenzione, l’assistenza sul territorio e quindi vicina al domicilio, la rete ospedaliera provinciale per acuti e emergenze. Il nuovo approccio “si indirizza alla salute della persone, non alla malattia”, ha aggiunto Stocker con riferimento al significato della prevenzione, nel senso di una riduzione al minimo del rischio per determinate malattie e della promozione di buone condizioni di salute con misure riguardanti tra l’altro stili di vita, screening, prevenzione incidenti domestici, lavoro, ambiente e salute, sicurezza alimentare.

L’assistenza vicino a casa e domiciliare comprende le misure per un’assistenza orientata al fabbisogno individuale e continua del paziente nelle immediate vicinanze del suo domicilio. In tal senso va rafforzata la rete fra servizi sanitari e sociali sul territorio, la collaborazione dell’assistenza infermieristica domiciliare e integrata con l’assistenza domiciliare, la cura e la riabilitazione specialistiche vicino al domicilio e l’assistenza nelle case di riposo e nelle residenze per anziani.

L’assistenza nella rete ospedaliera provinciale si concretizza in “una migliore armonizzazione dell’offerta delle prestazioni sanitarie, fermo restando che quelle dell’assistenza di base (livello minimo di assistenza medica) e quelle per gli acuti saranno offerte in tutte le sedi ospedaliere”.

Gli ospedali comprensoriali (Merano, Bressanone, Brunico) saranno organizzati secondo il principio “un ospedale, due sedi”. “Indipendentemente dai dettagli organizzativi – spiega la Giunta -, per entrambi gli ospedali in rete (quello di base e quello di comprensorio) valgono standard qualitativi omogenei, un coordinamento delle prestazioni, una rotazione del personale, una compensazione del potenziale operativo fra le due sedi e una gestione unificata con responsabili in entrambe le sedi”.

Oltre all’assistenza di base, spiega ancora la nota della Giunta, “per ciascuna sede ospedaliera si possono stabilire degli ambiti di specializzazione o di riferimento, la cui attribuzione avviene dal punto di vista dell’adeguatezza medica secondo la complessità. I tempi di ricovero abbreviati nella medicina moderna provocano una riduzione dei posti letto per acuti, che viene tuttavia compensata dalla modifica nei posti letto per post acuti, riabilitazione e ricoveri temporanei di transito. Infine Stocker ha ricordato il punto del Piano che conferma l'alto livello dell'Alto Adige nell'assistenza internazionale grazie a convenzioni con strutture sanitarie nel resto d'Italia e nei Paesi germanofoni”.

“Anche dopo l’approvazione del Piano 2016-2020 l’assistenza sanitaria sarà in costante sviluppo e aggiornamento. Il documento strategico lascia pertanto spazio ad adeguamenti flessibili e nella sua fase di attuazione sarà sottoposto a una verifica continua degli obiettivi prefissati”, ha concluso Stocker.

30 novembre 2016
© Riproduzione riservata

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