PA Bolzano. Sanità promossa dai bersagli del Sant’Anna. “Ma da migliorare”
Troppo costosa e ospedalocentrica. Queste due delle criticità del sistema sanitario provinciale emerse dal monitoraggio 2015. Più attenzione anche la bassa copertura vaccinale, al basso uso di farmaci generici, all’alto ricorso all’ospedalizzazione e all'alta variabilità tra i vari comprensori sanitari per quanto riguarda la chirurgia.
24 GIU - Un sistema sanitario "ben funzionante e di qualitá, con qualche punta di eccellenza". Ma che "costa troppo, ancora molto centrato sull‘ospedale, con un territorio che fa fatica a decollare" e che "deve diventare nei prossimi anni piú efficiente, evitando doppioni, utilizzi inappropriati e variabilitá territoriali". È questo, in sintesi, il quadro del sistema sanitario della PA di Bolzano fotografato dal monitoraggio 2015 effettuato dall’Istituto di Management della Scuola Superiore di Sant’Anna di Pisa.
I risultati dello studio, relativamente all'Alto Adige, sono stati illustrati ieri pomeriggio nel corso di una conferenza stampa dall’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche,
Martha Stocker, dalla responsabile dell’Istituto per il management e la salute dell’Università Sant’Anna di Pisa, Sabina Nuti, e dalla coordinatrice dell’Istituto epidemiologico provinciale, Carla Melani.
“Dallo studio – spiega la Giunta provinciale in una nota - emerge in sostanza che la popolazione altoatesina gode di buona salute, è piuttosto attiva e segue stili di vita sani, sono ritenuti buoni i tempi di attesa per quanto riguarda la chirurgia oncologica, la provincia rappresenta una best practice per quanto riguarda il consumo di antibiotici e la chirurgia del femore, in media vengono considerati brevi i tempi d’attesa nel Pronto soccorso”.
Gli aspetti che richiedono una maggiore attenzione riguardano invece la bassa copertura vaccinale, il basso uso di farmaci generici, l’alto ricorso all’ospedalizzazione, alta variabilità tra i vari comprensori sanitari per quanto riguarda la chirurgia e l’alto costo sanitario pro capite.
Nel corso del suo intervento l’assessore
Martha Stocker ha sottolineato l’importanza dello studio Bersaglio in quanto “grazie a questo strumento siamo in grado di valutare la performance del nostro sistema sanitario e del lavoro svolto dalla nostra Azienda sanitaria. Confrontando i dati egli indicatori con quelli di altri sistemi sanitari siamo in grado di analizzare di anno in anno il livello dei nostri servizi e delle nostre prestazioni, di identificare con chiarezza quali sono i nostri punti di forza ed i settori nei quali dobbiamo migliorare. In questo modo – ha spiegato Stocker - siamo in grado di definire gli ambiti nei quali concentrare i nostri sforzi nei prossimi anni e di identificare il necessario potenziale per il miglioramento complessivo del nostro sistema sanitario”.
I risultati emersi dallo studio a livello nazionale saranno quindi al centro dell’incontro della rete delle regioni che si svolgerà per la prima volta in Alto Adige, venerdì 24 giugno, dalle ore 9,30, a Castel Mareccio a Bolzano
24 giugno 2016
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