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Tumori. Con il protocollo Eras ridotti dal 30 al 50% i giorni di ricovero

Questi gli esiti del protocollo Enhanced Recovery after Surgery, approccio integrato e multidisciplinare che attraverso l’applicazione delle migliori e più moderne pratiche chirurgiche, anestesiologiche e infermieristiche, riduce le complicanze generali, i tempi di degenza e i costi del ricovero, applicato all’Irccs di Candiolo

09 LUG - L’esito migliore delle cure chirurgiche dei pazienti oncologici dipende anche dallo stress operatorio e dalla risposta dell’organismo all’intervento. Per affrontare i trattamenti chirurgici con una forma fisica appropriata e ridurre il trauma legato all’intervento, è necessario che il paziente sia al centro di un percorso pre e post operatorio.
 
È questo il concetto cardine del protocollo Eras (Enhanced Recovery after Surgery), applicato dell’Irccs di Candiolo (Torino), presentato oggi al Lingotto di Torino, al Congresso della Perioperative Italian Society (Pois). Un approccio integrato e multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti e figure professionali, dal chirurgo all’anestesista, dall’infermiere al dietista, che attraverso l’applicazione delle migliori e più moderne pratiche chirurgiche, anestesiologiche e infermieristiche, riduce le complicanze generali, i tempi di degenza e i costi del ricovero.

“Gli elementi chiave del protocollo Eras – spiega Felice Borghi, neodirettore della Chirurgia Oncologica dell’Irccs di Candiolo (Torino) e per 20 anni direttore della Chirurgia generale e oncologica dell’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo – oltre alla scelta di un approccio minimamente invasivo, sono la sostituzione del digiuno pre-operatorio con l’introduzione di un supporto nutrizionale, il ridotto posizionamento di strumenti come sondini e drenaggi o la loro rapida rimozione, la precoce mobilizzazione, una gestione ottimale del dolore, una più rapida ripresa di una normale dieta nel post intervento. Tutte azioni volte a un migliore e più rapido recupero funzionale del paziente, efficaci anche nel ridurre dal 30 al 50% i giorni di degenza e le complicanze post-operatorie”.

Antonino Sottile, E proprio l’Irccs di Candiolo, come ha spiegato il Direttore Generale “rappresenta la sede ideale per l’applicazione del protocollo ERAS perché l’Istituto è leader mondiale delle tecniche chirurgiche mininvasive nella lotta ai tumori, alla base della migliore riuscita delle nuove metodiche”.

Un nuovo standard di cura in crescente diffusione a livello nazionale e internazionale, quindi in cui la Regione Piemonte rappresenta un modello avanzato e di esempio per il resto d’Italia. Infatti ha introdotto la pratica dell’Eras sotto forma di un importante studio clinico in tutti i reparti di Chirurgia e Ginecologia, che ha coinvolto oltre 5mila pazienti e che è proseguito anche nel corso della pandemia Covid-19. Nella fase più d’emergenza sono stati evidenti i vantaggi legati alla riduzione delle complicanze e dell’ospedalizzazione in un momento in cui i pazienti chirurgici sono stati inevitabilmente penalizzati.

09 luglio 2021
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