Bonus Covid. Icardi incontra Speranza: “C’è l’impegno per sbloccare le risorse aggiuntive al personale sanitario”
Dal Ministro è arrivato l’impegno a risolvere in sede centrale le tensioni tra le Regioni e la Ragioneria generale dello Stato i cui rilievi sull’entità degli stanziamenti mettevano a rischio la possibilità di procedere con risorse regionali alla premialità aggiuntiva per il personale sanitario coinvolto nell’emergenza Coronavirus. Al centro del confronto anche Patto per la salute, vaccinazioni, Usca e liste d’attesa.
22 LUG - Potrebbe calare il sipario sulla querelle dei giorni scorsi che ha visto
le Regioni schierate contro la Ragioneria dello Stato sulle risorse aggiuntive per il personale sanitario impegnato nell’emergenza coronavirus
A stemperare gli animi gli esiti dell’incontro tra l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte e coordinatore della Commissione Salute delle Regioni
Luigi Genesio Icardi, con il ministro della Salute,
Roberto Speranza. Un vertice definito da Icardi “franco e costruttivo”.
“Il ministro Speranza si è impegnato perché venga attuata una modifica normativa o un’interpretazione autentica della norma che permetta con chiarezza di pagare per intero il bonus covid al personale sanitario impegnato nell’emergenza coronavirus –
ha annunciato Icardi in una nota – è vero che il
Governo non ha impugnato la legge regionale concordata con le parti sociali per la distribuzione delle risorse aggiuntive ai lavoratori del Comparto e della Dirigenza della Sanità, ma i rilievi della Ragioneria dello Stato sull’entità degli stanziamenti impediscono, di fatto, di procedere con i pagamenti, come rilevato dalla stessa Avvocatura regionale del Piemonte. Sono quindi grato al ministro – ha concluso Icardi – che ha ben compreso la situazione, impegnandosi a risolverla in sede centrale, non solo per il Piemonte, ma per tutte le Regioni che hanno premiato i lavoratori della Sanità. A stretto giro, convocherò le rappresentanze sindacali per illustrare i dettagli dell’operazione”.
Nel dettaglio, riguardo al Patto per la Salute, Icardi ha sostenuto l’opportunità che il rapporto fra ospedale e territorio vada definito insieme alle Regioni: “Le modalità tecniche per effettuare gli investimenti – ha detto Icardi - devono essere enormemente semplificate, o non saremo in grado di realizzare le opere che potrebbero essere finanziate dai fondi europei. Il DM 70/2015 va aggiornato e rivisto nei suoi rapporti, in relazione ai nuovi bisogni legati all’invecchiamento della popolazione, all’aumento dei cronici e alla preoccupante riduzione delle nascite”.
Quanto alle posizioni contrastanti circa la possibilità di introdurre l’obbligo della vaccinazione obbligatoria anti-influenzale e anti-pneumococco per gli operatori del Ssn e della Socio-assistenza, Icardi ha rilevato che “la percentuale degli operatori vaccinatisi nel 2019 è insufficiente a garantire il corretto funzionamento degli ospedali in caso di recrudescenza della pandemia”, pertanto ha chiesto di “valutare, limitatamente a quest’anno, la possibilità di uno strumento normativo a carattere straordinario di tipo emergenziale, per procedere alla vaccinazione obbligatoria, come già avviene per il personale della Difesa”.
Sulle Usca, l’assessore ha sostenuto la necessità di procrastinarne la scadenza oltre il 31 luglio, anche per consentire l’impiego di tali Unità in attività non esclusivamente riferibili al covid.
Sulle liste d’attesa, Icardi ha ricordato che “tutte le Regioni, anche quelle che per loro fortuna sono state meno colpite dal Covid, hanno interrotto le visite a bassa priorità (programmate e differite) durante la fase più acuta della pandemia e oggi, per i vincoli normativi di sicurezza (spazi, sanificazione della postazione, eccetera), effettuano le prestazioni a velocità inferiori a quelle ordinarie” e che, in tale situazione, “in Italia si è accumulato un ritardo di alcuni milioni di prestazioni sanitarie non rese”: “In Commissione Salute – ha detto Icardi - con il commissario Mantoan abbiamo condiviso alcuni interventi di carattere normativo su compensi aggiuntivi del medico dipendente e degli specialisti convenzionati, nuove assunzioni, possibilità di refertare per gli specializzandi e utilizzo degli operatori privati, nel caso in cui il pubblico non riesca ad erogare le prestazioni necessarie”.
22 luglio 2020
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