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Piemonte in piano di rientro? Nursing Up: “Grande preoccupazione, basta sacrifici sulle spalle del personale”

Il sindacato chiede alla Regione la convocazione urgente di un incontro per spiegare le azioni che intende adottare per far fronte ai disavanzi. Ma chiarisce: “Ci opporremo con tutti i mezzi ad eventuali tagli o ridimensionamenti che comportino riduzioni o blocchi delle assunzioni, con ulteriori sacrifici che possano essere scaricati sulle spalle di chi ha già pagato, affrontando situazioni al limite con organici all’osso. La sanità non è solo numeri e contabilità, ma programmazione e capacità di gestire”.

06 FEB - Il Nursing Up Piemonte esprime “grande preoccupazione” per le cifre della sanità regionale “che parlano di disavanzi da centinaia di milioni che, a tutt’oggi, non è chiaro come verranno affrontati”. E annuncia: “Il Nursing Up si opporrà con tutti i mezzi ad eventuali tagli o ridimensionamenti che comportino riduzioni o blocchi delle assunzioni, con ulteriori sacrifici che possano essere scaricati sulle spalle di chi, come gli infermieri, in questi anni, hanno già pagato più che in abbondanza, affrontando situazioni al limite con organici all’osso. La sanità non è solo numeri e contabilità, ma programmazione e capacità di gestire”.

Per il sindacato è quindi necessaire la convocazione di un incontro “con urgenza” in Regione affinché l’assessorato “spieghi quali saranno le intenzioni reali per affrontare i deficit di bilancio che sono stati annunciati”.
 
“Non comprendiamo come possa essere possibile che già giugno le proiezioni sui bilanci delle Asl prevedevano uno sforamento di almeno 200 milioni e l’assessorato non abbia ritenuto in alcun modo di agire”, commenta nella nota Claudio Delli Carri, segretario regionale del Piemonte e Valle d’Aosta del Nursing Up.

“Esigiamo - prosegue il sindacalista - che l’assessore spieghi quali siano le sue intenzioni e ci convochi per approfondire il suo piano di contenimento della spesa, che comunque non potrà in alcun modo andare a toccare il personale. Deve spiegare ad esempio, anche, quanto ha inciso in tutto ciò la mobilità passiva, che ha notoriamente costi enormi per la Regione e deriva essenzialmente da errori di programmazione ed efficienza”.
 
“Noi - ribadisce Delli Carri - ci opporremo con tutte le forze ad altri sacrifici sul personale. Gli ultimi dieci anni, con il piano di rientro già affrontato, ha messo a dura prova gli infermieri e gli operatori, e non si può proseguire su questa strada. Pur in queste difficoltà gli infermieri e gli operatori hanno risposto in modo egregio garantendo livelli assistenziali di grande qualità, ponendo la nostra regione ai primi posti in Italia. Tutto ciò, però, non è più sostenibile. Oggi gli infermieri e gli operatori sono stanchi e al limite e hanno necessità di sicurezza e programmazione, non di tagli. La Regione può garantire loro tutto ciò?”. 

06 febbraio 2020
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