Inquinamento atmosferico. Omceo Torino: “Salute a rischio, intervenire con con serietà e tempestività”
Allarme polveri sottili in Piemonte. Dal 27 dicembre il livello delle micropolveri nell’aria di Torino ha superato il livello dei 50 microgrammi al metro cubo, mantenendosi costante sopra tale soglia. Nel capoluogo stop alla circolazione dei veicoli fino al prossimo rilevamento Arpa previsto giovedì. L’Omceo Torino invoca interventi: “Gli effetti nocivi a lungo termine dell’esposizione allo smog sono ormai riconosciuti, ma ricerche più recenti hanno individuato possibili correlazioni anche con altre patologie e con altri fenomeni”.
07 GEN - Per la prima volta dal 1 ottobre scorso, data in cui sono entrati in vigore i provvedimenti di contenimento della qualità dell’aria previsti dall’accordo di Bacino padano, le limitazioni del traffico più inquinante a Torino passano al livello emergenziale rosso. Dal 27 dicembre, infatti, il livello delle micropolveri nell’aria di Torino ha superato il livello dei 50 microgrammi al metro cubo, mantenendosi costante sopra tale soglia. Stop, dunque, alla circolazione dei mezzi almeno fino al prossimo giovedì, quando è il nuovo rilevamento curato da Arpa Piemonte della presenza di polveri sottili nell’aria di Torino dirà se il blocco dei diesel euro4 ed euro5 proseguirà o potrà essere revocato.
Sulla questione arriva anche l’appello dell’Omceo Torino, che chiede interventi importanti per contrastare il fenomeno. “La situazione dell’inquinamento atmosferico a Torino continua ad essere critica ed è fonte di preoccupazione per i possibili danni alla salute dei cittadini”.
“Come è stato sottolineato anche nelle scorse settimane in occasione del convegno organizzato dall’Ordine sulla qualità dell’aria - spiega l’Omceo Torino in una nota -, il miglioramento delle concentrazioni di particolato riscontrato negli ultimi due anni sembra essere attribuibile sostanzialmente all’aumento delle precipitazioni (maggiori sono i giorni di pioggia, minori sono gli sforamenti oltre la soglia di legge). In ogni caso nei semestri ottobre-marzo, da sempre il periodo più difficile per quanto riguarda lo smog, le concentrazioni medie di Pm10 non sono diminuite: ad esempio, la centralina di rilevamento di via della Consolata ha addirittura registrato un lieve aumento, dello 0,61%, dal 2015 in avanti".
Altre statistiche contribuiscono a descrivere la situazione: “In città, nel corso del 2018, ci sono stati comunque oltre 120 giorni con aria insalubre, fra elevati livelli di particolato e concentrazioni di ozono nei mesi primaverili ed estivi e nell’ultimo rapporto ‘Ecosistema urbano’, Torino è risultata 88ª su 104 città italiane per performance ambientali".
Le conseguenze di questa situazione possono essere pesanti e vanno oltre l’emergenza del mmento. “Gli effetti nocivi a lungo termine dell’esposizione allo smog, soprattutto al particolato Pm10 e Pm 2,5, sono ormai riconosciuti da molti studi internazionali: aumento del rischio di tumore al polmone, alterazione della funzionalità polmonare nei bambini, riduzione della speranza di vita”, evidenzia infatti l’Omceo Torino. “Ma ricerche più recenti hanno individuato possibili correlazioni anche con altre patologie e con altri fenomeni come l’insorgere del diabete o le nascite premature”.
Per questo l’Omceo Torino chiede di “affrontare la problematica dell’inquinamento dell’aria con serietà e tempestività e con la consapevolezza che si tratta di un acclarato fattore di rischio per la salute”.
07 gennaio 2020
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