Asl TO4. Sul Giornale Italiano di Cardiologia l’esperienza della Cardiologia Ciriè-Ivrea nel trattamento della fibrillazione atriale
L’articolo è dedicato alla procedura combinata di chiusura percutanea di auricola sinistra e ablazione di fibrillazione atriale, procedura nella quale Cardiologia di Ciriè-Ivrea ha una delle casistiche più ampie in Italia e in Europa
07 MAG - Il direttore della Cardiologia Ciriè-Ivrea Gaetano Senatore e i suoi collaboratori hanno pubblicato nel Giornale Italiano di Cardiologia un articolo scientifico sull’esperienza della struttura operativa in merito alla “procedura combinata di chiusura percutanea di auricola sinistra e ablazione di fibrillazione atriale”.
La Cardiologia di Ciriè-Ivrea, infatti, rappresenta un’eccellenza a livello Italiano ed europeo per l’esperienza in questo tipo di procedure e, a oggi, ha una delle casistiche più ampie nell’esecuzione di questo approccio al paziente con fibrillazione atriale.
La cardiologia interventistica e l'elettrofisiologia sono aree in continuo sviluppo nell’ambito della cura delle aritmie cardiache; tra le procedure di più recente introduzione, va annoverata l'occlusione percutanea dell'auricola sinistra in associazione all'ormai consolidata ablazione transcatere nel trattamento della fibrillazione atriale.
La fibrillazione atriale è l'aritmia cardiaca più comune, caratterizzata da un'incidenza che aumenta con l'avanzare dell'età e una prevalenza di circa il 10% nella popolazione con più di 80 anni.
L'ablazione nella fibrillazione atriale rappresenta una strategia terapeutica ben consolidata per ridurre le recidive di fibrillazione atriale e i sintomi ad essa associati; pertanto, è indicata per il controllo del ritmo nelle persone per le quali la terapia farmacologica antiaritmica non abbia avuto alcun risultato, sia in termini di efficacia sia in termini di qualità della vita.
La terapia combinata di ablazione della fibrillazione atriale con la chiusura dell'auricola sinistra potrebbe essere considerata una strategia terapeutica completa ed efficace nei pazienti fragili, al fine di ridurre i sintomi correlati all'aritmia e il rischio tromboembolico ed emorragico a lungo termine.
Tali procedure sono eseguite da accesso venoso femorale, superando il setto interatriale del cuore per raggiungere l'atrio sinistro.
I pazienti indirizzati a questo tipo di procedura sono valutati tramite ecocardiografia transesofagea, in primis per escludere la presenza di un trombo in auricola (controindicazione assoluta all'esecuzione della procedura) e per eseguire precise misurazioni della grandezza dell’auricola (in modo tale da guidare la scelta del miglior dispositivo da utilizzare per l’occlusione).
L’approccio combinato delle due procedure rappresenta, pertanto, una scelta delicata e richiede esperienza professionale per individuare il paziente candidato ideale ma anche capacità tecniche adeguate per eseguire le procedure stesse.
“Con molta soddisfazione posso dire che la nostra Azienda è in grado di offrire prestazioni di elevato livello di efficacia e di sicurezza per patologie importanti e diffuse quali le patologie cardiovascolari e le aritmie in particolare”, ha commentato il direttore generale dell’ASL TO4
Lorenzo Ardissone.
07 maggio 2018
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