Chiamparino rompe un tabù delle Regioni: “La sanità torni a Roma, serve centralizzazione”
Il presidente della Regione ospite su La7: “Bisognerebbe ripensare ad un sistema nazionale centralizzato con un’agenzia nazionale, dove il territorio fa il controllo e dà gli indirizzi ma non ha la gestione che è meglio sia omogenea a livello nazionale. E questo potrebbe essere un obiettivo da dare al nuovo Senato.”
17 NOV - “Ho un pallino, lo dico e nessuno dei miei colleghi è d’accordo, ma perché non si riorganizza la sanità su base nazionale?”. Parole del presidente del Piemonte
Sergio Chiamparino che ospite a
Otto e Mezzo su
La7 per parlare di referendum ha rilanciato l’ipotesi di una centralizzazione più forte del comparto.
“Lo dico – ha precisato - perché vedo che la Sanità è sempre più centralizzata nei fatti, salvo poi essere gestita con la responsabilità piena delle Regioni e questo provoca delle contraddizioni. Quando l’Oms dice che la nostra sanità è una delle migliori al mondo, allora il ministro di turno dice ecco che siamo bravi, succede un caso di malasanità la colpa è dell’assessore regionale”
“Al referendum voterò sì – ha detto Chiamparino – e che ci sia una clausola di supremazia su alcune materie di interesse nazionale non mi turba affatto. Serve ad intervenire su materie di interesse nazionale”.
E poi ancora sulla sanità: “Bisognerebbe ripensare ad un sistema nazionale centralizzato con un’agenzia nazionale, dove il territorio fa il controllo e dà gli indirizzi ma non ha la gestione che è meglio sia omogenea a livello nazionale. E questo potrebbe essere un obiettivo da dare al nuovo Senato”.
17 novembre 2016
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