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Farmaci. Bono (M5S): “L’appropriatezza non si fa con l'accetta”

Il Movimento ha presentato un’interrogazione a Saitta sulla sospensiva del Tar alla delibera regionale. “L’assessore ha annunciato l’intenzione a procedere al Consiglio di Stato senza fare menzione ad alcun confronto con i medici. Crediamo che si possa fare moltissimo sull'appropriatezza prescrittiva, previo confronto con i rappresentanti di categoria ed un accordo nella conferenza Stato-Regioni”.

13 OTT - Rispondendo a una interrogazione del Movimento 5 Stelle in merito alla sospensiva stabilita dal Tar Piemonte circa la delibera regionale che introduceva negli obiettivi dei direttori generali limiti alla prescrizione di una serie di categorie Atc di medicinali, l’assessore alla Salute della Regione Piemonte, Antonio Saitta, “ha annunciato l'intenzione a procedere al Consiglio di Stato senza fare menzione ad alcun confronto con i medici”. Lo riferisce il consigliere regionale M5S Piemonte e vicepresidente Commissione regionale Sanità, Davide Bono, spiegando che il Movimento ritiene “che si possa fare moltissimo sull'appropriatezza prescrittiva, a partire dagli esami ed anche sulle medicine, previo confronto con i rappresentanti di categoria ed un accordo nella conferenza Stato-Regioni. Di cui proprio Saitta ricopre il ruolo di coordinatore degli assessori alla sanità”.

“La delibera in merito a tali limitazioni – spiega Bono - era stata impugnata dalle case farmaceutiche e fin qui niente di strano; ma al ricorso si è aggiunta Fimmg (medici di medicina generale), segnalando tali limitazioni come una riduzione della libertà prescrittiva incomprimibile del medico, se non a fronte di evidenze scientifiche. Ed il tribunale ha affermato proprio questo: l'appropriatezza prescrittiva viene decisa dall'Aifa su risultanze scientifiche e non su meri obiettivi di risparmio di spesa”.

“In particolare – prosegue Bono -, nel caso delle statine, veniva sostanzialmente impedita la prescrizione della rosuvastatina, che ha indicazioni terapeutiche per gravi ipercolesterolemie, non efficacemente trattate da altre statine. Tant'è che è facilmente ipotizzabile il ricorso all'associazione di una statina con Ezetimibe, che ha costi ben più elevati. Quindi, oltre al danno, la beffa”.

13 ottobre 2016
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