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Regina Margherita di Torino. Inaugurate due moderne apparecchiature alla Radiologia pediatrica

Si tratta di due apparecchiature radiologiche digitali acquistate grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, che ha stanziato circa 650 mila euro a sostegno del progetto. “L’eccellente qualità d’immagine diagnostica si coniuga con una ergonomia ottimale per i pazienti pediatrici e con la massima facilità e sicurezza d’uso”.

22 SET - “Minor durata degli esami e meno radiazioni per i bambini”. Così una nota dell’ufficio stampa dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino annuncia l’inaugurazione, presso la Radiologia pediatrica dell'ospedale Infantile Regina Margherita di Torino (diretta dalla dottoressa Alda Borrè e dal dottor Giampaolo Di Rosa), di due moderne apparecchiature radiologiche digitali (DR) acquistate grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, che ha stanziato circa 650 mila euro a sostegno del progetto. Due nuove apparecchiature di elevato livello tecnologico, entrambe della ditta Siemens, per attrezzare due nuove sale diagnostiche della Radiologia: un apparecchio totalmente automatizzato per radiologia osteoarticolare ed esami diretti del torace e dell’addome (Ysio Max) ed un apparecchio telecomandato con possibilità di radioscopia e radiografia, anche per esami con mezzo di contrasto (Luminos dRF Max).

“Si tratta – spiega la nota - di strumenti di alto livello prestazionale con detettore digitale a flat panel nei quali l’eccellente qualità d’immagine diagnostica si coniuga con una ergonomia ottimale per i pazienti pediatrici e con la massima facilità e sicurezza d’uso, così da consentire un’ottimizzazione degli esami radiologici nelle molteplici applicazioni della radiologia pediatrica anche per quanto riguarda i tempi d’esame, che risultano abbreviati”.

“In particolare – conclude la nota -, grazie a soluzioni tecnologiche innovative, questi strumenti evoluti consentono il contenimento della dose di radiazioni erogata ai livelli più bassi oggi ottenibili, disponendo di programmi di riduzione dell’irradiazione “dedicati” alle varie età ed ai vari pesi dei pazienti, tenuto conto che vengono studiati soggetti di corporatura molto diversa, dai neonati immaturi agli adolescenti. Il tutto in un’ottica di protezione e sicurezza dell’infanzia, che rappresenta il nostro futuro”.

22 settembre 2016
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