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Piemonte. Asl Novara, premiato studio sugli emocomponenti

Il riconoscimento, consegnato nel corso della IV Conferenza Nazionale dei Servizi Trasfusionali, premia un lavoro presentato dal Servizio Immunotrasfusionale del Presidio Ospedaliero di Borgomanero. Lo studio è stato valutato come miglior lavoro sull’argomento “La convalida del processo di assegnazione e consegna degli emocomponenti”.

09 GIU - Lo studio su “La convalida del processo di assegnazione e consegna degli emocomponenti” del Servizio Immunotrasfusionale del Presidio Ospedaliero di Borgomanero dell’Asl NO si è aggiudicato il premio della IV Conferenza Nazionale dei Servizi Trasfusionali. Quello del Presidio Ospedaliero di Borgomanero dell’Asl NO è uno dei 6 lavori premiati, uno per ogni argomento trattato durante la Conferenza, su un totale di 300 presentati. Significativa è la motivazione per cui è stato assegnato il riconoscimento scientifico al lavoro: “Gli autori espongono con rigore metodologico gli aspetti critici del processo di convalida, di assegnazione e consegna, evidenziando le problematiche aperte in modo dialettico e costruttivo esponendole con buona resa grafica”.

Il lavoro presentato [Autori: Daniel Lorenzo De Martino, Lorenzo Dell’Aquila., Patrizia Rosetta, e Giovanni Camisasca] portava all’attenzione della Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia un problema applicativo riguardante la “convalida” dell’assegnazione e consegna, che pur prevista dai requisiti minimi per l’accreditamento istituzionale, e quindi per il riconoscimento della propria attività da parte della Regione Piemonte e del Sistema Sanitario Nazionale, pone non pochi problemi applicativi e merita una riflessione ampia e condivisa per  stabilire se tali attività siano effettivamente da sottoporre a convalida e quali possano essere le variabili e le relative criticità necessarie per stabilire le prove utili alla convalida del processo in esame, nonché la loro frequenza ed intervallo di accettabilità.

La naturale conclusione cui giunge il lavoro presentato è che il concetto di convalida, che consideri gli esiti delle prove, la presenza della descrizione completa del processo, delle relative concatenazioni e delle istruzioni documentate, la qualificazione dei materiali e la qualificazione del personale e delle infrastrutture, per lo specifico processo considerato, risulta estremamente complessa in quanto l’unica vera variante che deve essere presidiata consiste nell’attività del Dirigente che valuta l’appropriatezza della terapia trasfusionale richiesta non solo e non tanto in base a procedure standard e linee guida, ma applicando le proprie conoscenze e competenze ad ogni singolo caso clinico in base alle condizione del paziente ed alle esigenze espresse dai colleghi curanti che richiedono la prestazione trasfusionale.

“E’ un riconoscimento che premia l’impegno e la ricerca di un gruppo affiatato che da tempo lavora nella nostra azienda – ha detto il direttore generale Adriano Giacoletto -. Questi studi permetto alle aziende regionali di mantenere elevati i loro servizi grazie alla precisione e alla dedizione dei propri operatori”.
 

09 giugno 2015
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