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Coronavirus. Chi arriva in Molise dalle zone più a rischio in “quarantena” per 14 giorni. E Toma lancia l'appello: “Decreti e ordinanze inutili senza patto tra istituzioni e cittadini”

Quarantena prevista nella nuova ordinanza della Regione in considerazione “sia dell’indice di vecchiaia della popolazione residente in regione, sia dell’attuale assetto organizzativo delle strutture sanitarie, anche a seguito della temporanea interdizione del presidio ospedaliero di Termoli”. Il governatore richiama i cittadini ad atteggiamenti responsabili: “Senza il rispetto scrupoloso delle disposizioni, avremo fallito l’obiettivo". L'ORDINANZA

09 MAR - “Gli esodi massicci che si stanno verificando in queste ore dalle zone rosse a seguito del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020, ci hanno indotto a predisporre una nuova ordinanza, atteso che l’ingresso e la permanenza nel territorio regionale di un elevato numero di persone, potenzialmente a rischio di trasmissione del virus, accrescono in modo esponenziale il rischio di pregiudicare la salute dell’intera popolazione molisana, in considerazione sia dell’indice di vecchiaia della popolazione residente in regione, sia dell’attuale assetto organizzativo delle strutture sanitarie, anche a seguito della temporanea interdizione del presidio ospedaliero di Termoli. Va considerato, inoltre, l’evolversi della situazione epidemiologica, nonché il carattere particolarmente diffusivo del COVID-19 e l’incremento dei casi sul territorio regionale”.
 
È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Molise, Donato Toma, che ieri ha emanato una terza ordinanza “Misure per il contrasto e il contenimento sul territorio regionale del diffondersi del virus COVID-19 ai sensi dell’art. 32 della Legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica”.
 
Si va dalla comunicazione, entro due ore con numeri dedicati, al proprio medico di famiglia o Pdl di essere arrivati dalle zone rosse, all’osservazione della quarantena di 14 giorni al domicilio fino al divieto di spostamento o viaggi.
 
Sull’emergenza COVID-19 il presidente della Regione Molise, Donato Toma, è poi intervenuto per lanciare un appello alla popolazione: “Possiamo fare tutti i decreti e le ordinanze possibili ed immaginabili, ma senza un forte patto tra istituzioni e cittadinanza, senza il rispetto scrupoloso delle disposizioni, avremo fallito l’obiettivo”.

 
Usa parole rassicuranti il governatore: “Il numero esiguo di abitanti, l’assenza di focolai originari, i controlli del cluster termolese ci fanno ben sperare in un contenimento del picco”. Proprio nel centro adriatico sono stati, ad oggi, effettuati 95 tamponi, in corso di processo. I primi 38, già elaborati, hanno dato tutti esito negativo. Sul piazzale del Veneziale di Isernia, intanto, si sta allestendo una tenda pre-triage. “Nulla di allarmante, si tratta di una misura precauzionale per essere pronti rispetto a ciò che potrebbe accadere e che ci auguriamo non accada”, chiarisce Toma.


Alle ore 11.00 di oggi, secondo il report fornito dall’Asrem, la situazione relativa all’emergenza COVID-19 è la seguente: 14 persone positive, di cui 2 in Terapia intensiva, 5 presso il Reparto di Malattie infettive, 7 in isolamento domiciliare; 247 le persone in isolamento precauzionale, 160 quelle in sorveglianza. Ad oggi, da parte delle persone giunte dalle zone rosse del Nord Italia, sono pervenute 200 segnalazioni, 140 quelle verificate, le restanti in fase di accertamento.

 
Questa mattina, presso Palazzo Vitale, è continuato il confronto con le Strutture private accreditate molisane. ll presidente Toma, il direttore generale della Salute e il direttore generale dell’Asrem hanno incontrato i responsabili di Gemelli Molise e Neuromed. “Anche nella riunione di stamattina, come del resto in quella di sabato – spiega il governatore – abbiamo registrato la massima disponibilità degli operatori privati, che ringrazio, ad aumentare la dotazione dei posti letto di Terapia intensiva che, nel Molise e nel resto d’Italia, è l’unico problema serio che potremmo avere laddove si verificasse un aumento esponenziale del contagio”.

09 marzo 2020
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