Molise. Le buone prassi per il trattamento non farmacologico della Depressione Medio Lieve
A Campobasso 10 anni fa furono effettuati due corsi per interventi evidence-based per il trattamento in gruppo e individuale per la depressione medio-lieve e per gli attacchi di panico. All’epoca la spesa per antidepressivi era superiore al dato nazionale e per tale motivo si decise di affrontare tale problematica e condividere un primo progetto che favorisse l’introduzione di pratiche non farmacologiche. Si è così scoperto che tali trattamenti non sono solo efficaci ma determinano anche un contenimento dei costi
18 OTT - Le persone con depressione sulla base delle stime dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) sarebbero aumentate circa del 20 percento tra il 2005 e il 2015, con un totale di 322 milioni soggetti colpiti in tutto il mondo. Ciò significa che i disturbi depressivi, di vario genere ed entità, interessano il 4,4 percento dell'intera popolazione mondiale, con un impatto maggiore sulla parte femminile (5,1%) rispetto a quella maschile, che si arresta al 3,6%; come noto viene stimata come seconda causa “disabilitante” per anni di vita persi in stato di buona salute.
Il Direttore Generale dell’OMS ha quindi affermato "che la cura di ansia e depressione ha senso dal punto di vista sanitario, ma il rapporto conferma che ha senso anche dal punto di vista economico". Infatti, depressione e ansia costano al mondo 1000 miliardi di dollari l'anno. Per ogni dollaro investito nel miglioramento della salute mentale ne tornano quattro per la migliore salute e la maggiore produttività; nonostante questo “i problemi mentali sono ancora nell'ombra” ha affermato
Jim Yong Kim, presidente della Banca Mondiale concludendo che si tratta anche di “un problema di sviluppo, non solo di salute pubblica".
I dati dell’ultimo report del sistema informativo salute mentale del 2016 in Italia mostrano un tasso di 122,50 per 1000 abitanti trattati con antidepressivi per una spesa lorda di €338.761.432,33. La prevalenza di soggetti con depressione è circa il 5% della popolazione. E’ noto che gli antidepressivi non sono solo prescritti per la depressione ma anche per altre condizioni psicopatologiche come gli stati d’ansia, i disturbi di attacchi di panico e financo per il trattamento di alcune algie.
In Molise se pur la percentuale di soggetti con depressione è lievemente superiore, ma non in modo statisticamente significativo, il numero di soggetti trattati con antidepressivi mostra un tasso inferiore, pari a 95.93 per 1000 abitanti, con una spesa lorda di €1.547.740 (Chi-square = 2118.7218, p < .00001). Una serie di fattori che non si possono affrontare in questo articolo potrebbero spiegare questa discrepanza tra numero di soggetti con depressione e suo trattamento con farmaco.
Sgombriamo però subito il campo da una considerazione pregiudizievole, cioè di una regione piccola con PIL basso se confrontata ad esempio con il PIL della Regione Emilia Romagna, dove il tasso di soggetti trattati con antidepressivi è 141,41 o con la Toscana (207,32) di gran lunga superiori a quello nazionale; questa osservazione viene infatti contrastata dai tassi di Lombardia (111,87) o del Veneto (104,97) i cui dati, come il Molise, sono al di sotto della “media” nazionale.
Tra i vari fattori che qui in Molise a nostro avviso possono spiegare questo dato ci fa piacere ipotizzarne uno che andremo a verificare con un progetto strategico che la Regione Molise ha inteso finanziare con €450.000,00 della durata di un anno per il trattamento non-farmacologico della Depressione Medio-Lieve. A Campobasso, infatti, 10 anni fa furono effettuati due corsi per interventi evidence-based proposti da
Gavin Andrews (GA), psichiatra consulente dell’Oms, per il trattamento in gruppo e individuale per la depressione medio-lieve e per gli attacchi di panico rispettivamente con i docenti
Piacentini e
Lussetti che dell’intervento di GA sono tra i maggiori esperti e co-autori dell’adattamento dei suoi manuali. All’epoca la spesa per antidepressivi era superiore al dato nazionale e per tale motivo l’ex direttore amministrativo dell’Azienda Sanitaria, dr.ssa G.
Testa, decise di affrontare tale problematica e condividere un primo progetto che favorisse l’introduzione di pratiche non farmacologiche.
La conduzione di tali interventi presso il Centro di Salute Mentale di Campobasso, soprattutto del trattamento di Gruppo per Attacchi di Panico molto richiesto dagli utenti e di quello della depressione medio-lieve ha portato probabilmente ad una diminuzione della spesa e ha determinato una consapevolezza che tali trattamenti sono non solo efficaci nella pratica (effectiveness) ma anche di contenimento dei costi. Per tale motivo la Direzione Generale dell’Asrem e della Salute della Regione Molise nel 2014 hanno voluto sostenere un progetto che coinvolgesse tutti e tre i CCSSMM regionali, con un congruo numero di Psicologi (9) e di Terapisti della Riabilitazione Psicosociale (8) presso un campione di studi dei medici di medicina generale per fare uno screening di soggetti con depressione medio-lieve e per favorire un trattamento in accordo con le raccomandazioni dell’Atto n. 137 della Conferenza Stato Regione del 13 novembre 2014.
Con tale sono previste le Linee Guida (LG) del National Institute of Clinical Excellence (in Italia il dibattito su queste tematiche è ancora ostaggio di orientamenti ideologici come di recente sottolineato nelle relazioni magistrali del 48° congresso della Società Italiana di Psichiatrica e di conseguenza non abbiamo una produzione nazionale di LG). Le LG, in accordo con le raccomandazioni dell’OMS, suggeriscono, come “primo step” per la depressione lieve, modifiche comportamentali tra le quali igiene del sonno, evitare eccesso di alcol, fumo e altre sostanze dannose, buone abitudini alimentari, ma soprattutto praticare attività fisica aerobica. I trattamenti per la depressione da lieve a moderata includono oltre all’attività fisica, programmi di auto-aiuto e un trattamento computerizzato di tipo cognitivo-comportamentale.
Se il soggetto non gradisce tale programma sono raccomandati la terapia cognitiva-comportamentale in gruppo con altre persone con gli stessi problemi, o individuale o terapia interpersonale o anche terapia di coppia sempre di tipo comportamentale. Se la persona non gradisce questo ventaglio di raccomandazioni possono essere offerti come ultima ratio, il counselling o la psicoterapia di tipo psicodinamico a breve termine specificando comunque che è ancora incerta l’efficacia di questi due ultimi “interventi”.
Per l’avvio del programma “Trattamento non farmacologico della depressione” è stato previsto un corso di Formazione sia per i professionisti contrattualizzati per il progetto sia per i professionisti dei servizi di salute mentale che dovranno affiancarli per la buona riuscita del progetto. Docente del corso è il dr.
Daniele Piacentini, esperto di questi interventi evidence-based previsti dall’Atto 137 della Conferenza Stato Regione, che svolgerà la sua formazione sulla base di un manuale pratico “Superare la Depressione: un programma di terapia cognitivo-comportamentale” edito da Erickson a cura di Leveni, Michielin e dello stesso Piacentini.
Uno degli obiettivi del Corso di Formazione, oltre a quello del miglioramento delle competenze specifiche evidence-based dei partecipanti, è anche quello di aggiornamento delle conoscenze in un gruppo ampio per disporre del materiale scientifico al fine di iniziare un percorso che alla fine del progetto possa avere la proposta di un Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale.
Dr. Franco Veltro
Direttore UOC di Psichiatria, Dipartimento Salute Mentale e delle Dipendenze, ASReM
18 ottobre 2018
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