Presentato il nuovo piano triennale di sviluppo della Fondazione Giovanni Paolo II
Il progetto prevede prevede investimenti tecnologici, azioni a favore delle fasce più deboli e l’avvio del processo di co-abitazione con l’ospedale pubblico Cardarelli per coniugare eccellenza medica e radicamento sul territorio. Il primo esempio al centro sud di collaborazione tra pubblico e privato accreditato
21 LUG - Un nuovo corso per la Fondazione Giovanni Paolo II con investimenti in tecnologia avanzata e sinergia con il pubblico per la qualità delle cure.
È stato presentato a Campobasso il piano di sviluppo per il prossimo triennio: un progetto di integrazione ed eccellenza per il territorio molisano che prevede investimenti tecnologici, azioni a favore delle fasce più deboli e l’avvio del processo di co-abitazione con l’ospedale pubblico Cardarelli al fine di coniugare eccellenza medica e radicamento sul territorio.
Al tavolo di lavoro hanno partecipato
Maurizio Guizzardi e
Mario Zappia, rispettivamente presidente e direttore della Fondazione Giovanni Paolo II,
Massimo Casciello, Ministero della Salute e il presidente della Regione Molise,
Paolo Di Laura Frattura.
“Dopo questa lunga fase di trattativa con la Regione Molise – ha commentato il presidente della Fondazione Maurizio Guizzardi – siamo arrivati a definire un progetto, anche se non ancora formalizzato, attraverso il quale l’Università Cattolica metterà a disposizione della Regione Molise gli spazi all’interno del proprio ospedale di Campobasso per consentire un efficientamento delle risorse pubbliche e garantire livelli sempre più alti di qualità delle cure. In questa ottica si inseriscono anche servizi integrati e condivisione di risorse che si espliciteranno con la suddivisione di servizi tra l’una e l’altra struttura”.
Si tratta del primo esempio al centro sud di collaborazione tra pubblico e privato accreditato con risultati positivi per entrambi sia dal punto di vista della sostenibilità economica che dell’attenzione verso il paziente. Una buona pratica contro gli sprechi che consentirà di risparmiare riunendo in un’unica struttura le migliori specialità mediche per assicurare un servizio sempre migliore al paziente, in sicurezza. Con un’alta qualità della Fondazione come attestato anche dal Pne.
La nuova gestione della Fondazione ha compiuto diverse azioni per il risanamento finanziario e per ridefinire l’assetto organizzativo e strutturale per una migliore efficienza. Dopo i nuovi accordi sindacali e la rinegoziazione dei principali contratti di servizio che ha permesso il recupero di efficienza operativa ed economica, nel 2016 la Fondazione ha razionalizzato i turni del personale medico e riorganizzato le sale operatorie con la collaborazione e il prezioso contributo di tutto il personale dell’ospedale.
Nel dettaglio il piano prevede rinnovamenti ed investimenti. Investimenti che in ambito tecnologico saranno indirizzati, tra le altre cose, alla sostituzione dei due acceleratori dedicati alle attività di radioterapia e alla sala ibrida per gli interventi del dipartimento cardiovascolare. Un processo al fine di far assumere a alla Fondazione il ruolo di hub oncologico e centro di riferimento cardiologico e che, dal punto di vista del paziente, consentono terapie più efficaci, meno invasive e con minori effetti collaterali. Oltre a efficientamenti organizzativi, razionalizzazione delle forniture e il potenziamento di alcuni dipartimenti tra cui quello oncologico, quello delle malattie cardiovascolari, la radiodiagnostica e il laboratorio analisi.
Grande attenzione anche al territorio con diverse iniziative a favore della salvaguardia della salute dei più deboli, confermando così la vocazione dell’Ospedale: la Fondazione è, infatti, un’istituzione sanitaria no profit di ispirazione cristiana che non persegue alcuna attività di profitto.
Previste anche: giornate dedicate alla prevenzione con la Prevenzione nella tua città, durante le quali la Fondazione offre alla popolazione prestazioni diagnostiche per la prevenzione delle patologie oncologiche e cardiovascolari; iniziative di solidarietà a favore della Caritas diocesana, degli immigrati, delle persone disagiate e meno fortunate; il coinvolgimento delle associazioni di volontariato per creare un network virtuoso al servizio della persona e quello dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e dell’Ordine dei Medici.
21 luglio 2017
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