Nelle Marche nasce il Dipartimento degli assistenti sociali
Approvata la proposta di legge presentata da Federico Talè (Italia Viva) che istituisce il Dipartimento del servizio sociale professionale in cui confluiscono gli assistenti sociali dipendenti dell’Asur, il Dipartimento aziendale e Asur delle professioni infermieristiche-ostetriche; il dipartimento delle professioni sanitarie delle aree tecnica, della riabilitazione e della prevenzione dell’Asur. Lorenzetti (Oas): “Un passo importante per le prestazioni a tutela dei cittadini in situazione di fragilità e in condizione di cronicità nei servizi sanitari”. LA LEGGE
09 LUG - Via libera martedì, in Consiglio regionale delle Marche, alla legge che, tra le altre cose, istituisce il Dipartimento del servizio sociale professionale in cui confluiscono gli assistenti sociali dipendenti dell’Asur, il Dipartimento aziendale e Asur delle professioni infermieristiche-ostetriche; il dipartimento delle professioni sanitarie delle aree tecnica, della riabilitazione e della prevenzione dell’Asur.
“Una concreta ed efficace integrazione socio sanitaria per le prestazioni a tutela dei cittadini in situazione di fragilità e in condizione di cronicità nei servizi sanitari, assicurando l’apporto specifico in termini di programmazione e di organizzazione di sistema della nostra professione”, commenta la presidente dell’Ordine Assistenti Sociali (Oas) Marche,
Marzia Lorenzetti, che auspica che l’esempio marchigiano possa essere seguito “in altre regioni italiane che ancora aspettano una vera integrazione a favore della salute”.
Alla modifica della legge del 2003 sulla riorganizzazione del servizio sanitario, spiega Lorenzetti, “hanno contribuito le indicazioni dettagliate date dal CNOAS - Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali, attraverso il Tavolo nazionale Sanità ripreso nel 2017 e la sinergia con le rappresentanti locali delle organizzazioni sindacali a cominciare da Sunas, il Sindacato Professionale degli Assistenti Sociali, e Fials.
“E’ un traguardo importante – sostiene il presidente
Gianmario Gazzi - Si tratta di garantire percorsi di accompagnamento delle persone e delle famiglie, anche sperimentando collaborazioni dirette negli studi dei medici di medicina generale, che vivono situazioni di complessità, fragilità, non autosufficienza e che possono presentare un alto consumo di risorse (per accessi al Pronto Soccorso o per ricoveri ripetuti) L‘assistente sociale è il punto di raccordo tra il team sanitario e la rete dei servizi e delle risorse del territorio”.
09 luglio 2020
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