L’Aula del Senato ha approvato nel pomeriggio di oggi una mozione (riformulata dal Governo) per il rafforzamento del Ssn.
La prima stesura della mozione, presentata da
Raffaella Paita (prima firmataria) ed altri, impegnava il Governo a:
1) a reperire le risorse finanziarie necessarie a rispondere alle criticità richiamate, volte, in particolare, ad escludere qualsiasi forma di definanziamento del SSN sul breve, medio e lungo periodo, incrementando l'organico medico e infermieristico e riducendo i tempi di attesa per le prestazioni specialistiche e per gli interventi terapeutici e assistenziali-riabilitativi, e a non pregiudicare direttamente il fondamentale diritto alla salute di cui all'articolo 32 della Costituzione e il carattere universale del sistema sanitario nazionale nel suo complesso;
2) ad adottare iniziative volte a favorire il ricambio generazionale del personale medico e infermieristico, anche al fine di non imporre turni e ritmi di lavoro eccessivi, estenuanti e senza tregua e, al contempo, favorire l'aggiornamento delle professionalità operanti nel SSN, senza disperdere le esperienze acquisite e procedendo, senza indugio, all'avvio di un percorso di stabilizzazione che si proponga di eliminare il precariato nelle professioni sanitarie;
3) ad intervenire per assicurare maggiore attrattività alle professioni sanitarie, incrementando le remunerazioni e le indennità specifiche, ma anche rafforzando le tutele contrattuali al fine di tenere in debita considerazione le peculiarità del comparto, sia al fine di scongiurare la carenza di personale in generale, sia per evitare l'afflusso delle nuove professionalità verso specializzazioni considerate maggiormente redditizie;
4) ad elaborare un piano nazionale pluriennale di interventi di prevenzione, al fine di rafforzare un sistema di prevenzione già fortemente provato dalla carenza di risorse finanziarie, umane e strumentali;
5) a prevedere un piano di potenziamento della sanità e assistenza territoriale, applicando il modello della medicina proattiva (o di iniziativa) al fine di superare la tradizionale medicina d'attesa attraverso un'attività di pianificazione articolata e complessa, volta ad individuare e rispondere preventivamente ai bisogni ed eventuali fattori di rischio per la salute dei cittadini;
6) ad adottare un piano nazionale di edilizia ospedaliera che comporti il rinnovamento delle strutture sanitarie (i cui edifici risalgono, nel 70 per cento dei casi, a più di 50 anni fa), anche al fine rafforzare le strutture dedicate ad agevolare l'assistenza di parenti e congiunti, nonché per agevolare l'implementazione delle più avanzate tecniche mediche, della medicina di precisione e personalizzata.
7) ad avviare una campagna di sensibilizzazione volta a rafforzare la diffusione di una cultura scientifica che vuole contrastare il dilagare continuo di fake news e di posizioni antiscientifiche.
8) ad adottare iniziative volte a contrastare la continua fuga di cervelli anche in ambito sanitario e, al contempo, a incentivare forme di valorizzazione e attrazione di talenti anche dall'estero.
9) a garantire la piena ed efficace implementazione del fondo di cui all'articolo 104, comma 3-bis, del decreto legge n. 34, al fine di rimuovere gli ostacoli che impediscono la piena inclusione sociale delle persone con disabilità, per consentire l'erogazione degli ausili e delle protesi degli arti inferiori e superiori: si chiede quindi di consentire di inserire anche questa parte, aggiornando i LEA e tutte le prestazioni che necessitano ovviamente di un aggiornamento sistematico e periodico del nomenclatore.
Il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, è però intervenuto presentando una riformulazione della mozione, in cui viene di fatto valorizzato la politica del Governo.
L’atto, poi approvato dall’Aula così come riformulato, impegna il Governo a:- valutare ogni altra iniziativa utile a reperire le risorse finanziarie necessarie a rispondere alle criticità richiamate, volte in particolare a sostenere il finanziamento del sistema sanitario sul breve, medio e lungo periodo, favorendo gli incrementi dell'organico medico e infermieristico e contribuendo alla riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni specialistiche e per interventi terapeutici e assistenziali riabilitativi e a non pregiudicare direttamente il fondamentale diritto alla salute di cui all'articolo 32 della Costituzione e il carattere universale del sistema sanitario nazionale nel suo complesso:
- in linea con iniziative già assunte, ad adottare iniziative volte a favorire il ricambio generazionale del personale medico e infermieristico, anche al fine di non imporre turni e ritmi di lavoro eccessivi, estenuanti e senza tregua e al contempo favorire l'aggiornamento delle professionalità operanti nel sistema sanitario nazionale, senza disperdere le esperienze acquisite e proseguendo nel già avviato percorso di stabilizzazione volto a ridurre il precariato nelle professioni sanitarie e nel sistema sanitario nazionale.
- a proseguire nella valutazione di interventi volti ad assicurare una maggiore attrattività delle professioni sanitarie, favorendo l'incremento delle remunerazioni e delle indennità specifiche ed il rafforzamento delle tutele contrattuali, al fine di tenere in debita considerazione le peculiarità del comparto, sia al fine di far fronte alla carenza di personale in generale, sia per evitare l'afflusso delle nuove professionalità verso specializzazioni considerate maggiormente redditizie.
- a proseguire ed implementare le attività delineate nel piano nazionale della prevenzione 2020 - 2025, al fine di rafforzare un sistema di prevenzione già fortemente provato dalla carenza di risorse finanziarie, umane e strumentale».
- in coerenza con il decreto del Ministro della salute, di concerto col Ministro dell'economia e delle finanze, del 23 maggio 2022, n. 77, recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale del servizio sanitario nazionale, potenziare la sanità e l'assistenza territoriale applicando il modello della medicina proattiva (o di iniziativa), al fine di superare la tradizionale medicina d'attesa, attraverso un'attività di pianificazione articolata e complessa, volta ad individuare e rispondere preventivamente ai bisogni ed eventuali fattori di rischio per la salute dei cittadini.
- proseguire ed implementare le attività rivolte al rinnovamento delle strutture sanitarie, i cui edifici risalgono, nel 70 per cento dei casi, a più di cinquanta anni fa, anche al fine di rafforzare le strutture dedicate ed agevolare l'assistenza di parenti e congiunti, nonché per agevolare l'implementazione delle più avanzate tecniche mediche della medicina di precisione e personalizzata.
Dal Governo parere favorevole ai punti 7 e 8 della mozione Paita, mentre il punto 9 è stato così riformulato aggiungendo le parole “a valutare l'opportunità di” sopprimendo la parte “garantire la piena efficacia ed implementazione”. In definitiva a valutare l’opportunità di “implementare il fondo di cui all'articolo 104, comma 3-bis, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, al fine di rimuovere gli ostacoli che impediscono la piena inclusione sociale delle persone con disabilità per consentire l'erogazione degli ausili, ortesi e protesi degli arti inferiori e superiori a tecnologia avanzata e con caratteristiche funzionali allo svolgimento di attività sportive amatoriali, destinati a persone con disabilità fisica, anche nell'ottica di un prossimo aggiornamento dei livelli essenziali delle prestazioni che tenga conto delle finalità del predetto fondo e dei costanti progressi scientifici e della ricerca sul tema, prevedendo un aggiornamento sistematico e periodico del nomenclatore”.