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Farmaci e sostanze. Ben il 30% dei lombardi li acquista sul web. I risultati dell’indagine civica di Cittadinanzattiva Lombardia

Per chi non sceglie l’on-line è più importante il rapporto diretto con il proprio farmacista. Influisce però anche la scarsa conoscenza del “bollino verde” che certifica le farmacie autorizzate dal ministero della Salute a vendere sulla rete. Servono campagne di informazione e sensibilizzazione sui pericoli di acquisto di smart drugs e sostanze psicoattive. L’INDAGINE

09 DIC - Quarantenne, donna, acquista farmaci on line per il prezzo (più conveniente) e per garantirsi una maggior privacy. Integratori, vitamine (35%) e farmaci da banco (20%) i prodotti più acquistati, il 10% sono però farmaci con obbligo di prescrizione, dato probabilmente sottostimato con potenziali rischi legati all’autoprescrizione.
 
A tracciare il profilo dell’acquirente medio sul web e le tipologie di prodotti acquistati è un’indagine civica sull’esperienza di acquisto e consumo di farmaci e prodotti online, promossa da Cittadinanzattiva Lombardia, Lega consumatori, Mdc, UdiCon e Unc. Una Survey che restituisce anche l’immagine di un mercato che se in Italia appare ancora poco utilizzato (la media nazionale di utilizzo secondo le ultime stime è del 25%), in Lombardia registra invece un maggior utilizzo: ben il 30% dei lombardi intervistati acquista sul web. I dati sono stati raccolti su un campione di 1.800 interviste, un migliaio delle quali compilate da cittadini lombardi - e l’indagine si è concentrata prevalentemente durante il lock-down, periodo che ha registrato l’esplosione degli acquisti digitali in molti settori.
 
Nel preferire forme d’acquisto più tradizionali incidono la necessità di un rapporto diretto con il proprio farmacista (come afferma il 51% di coloro che non scelgono l’online) e la scarsa conoscenza delle forme di tutela: “bollino verde” che certifica le farmacie autorizzate dal ministero della Salute a vendere online, è infatti conosciuto solo dal 24% di chi preferisce recarsi in farmacia e dal 30% degli “acquirenti web” che però, nella scelta del punto vendita virtuale, si affida prevalentemente al passaparola (solo il 27% conosce e ricerca l’attestazione ministeriale).
 


Allerta autoprescrizione. E sono integratori, vitamine (35%) e farmaci da banco (20%) i prodotti più acquistati online, mentre si attesta intorno al 10% la quota di chi dichiara di acquistare farmaci con l’obbligo di prescrizione. Un dato probabilmente sottostimato ma comunque significativo che, inevitabilmente, innesca una riflessione sui potenziali rischi legati all’autoprescrizione.
Sono infatti ancora troppi i consumatori che online o offline si affidano alla propria esperienza per curarsi. Come testimoniano anche i dati della ricerca (il 10,5% degli utenti acquista online farmaci con l’obbligo di prescrizione) troppo spesso si ricorre all’autoprescrizione, basandosi su esperienze pregresse (“ha funzionato in passato per gli stessi sintomi”) e abusando di farmaci e sostanze che, se utilizzati senza un adeguato controllo medico, possono provocare danni anche gravi alla salute. Come nel caso degli antibiotici, il cui uso inappropriato può determinare forme di resistenza che rendono difficile la cura del paziente.
 


Scarsa anche la consapevolezza delle cautele necessarie nell’assumere ciò che si acquista sul web. Prova ne è che tra i prodotti acquistati online per il controllo del peso, vengono citati acceleratori del metabolismo, diuretici e lassativi; di fatto farmaci veri e propri per i quali è d’obbligo prescrizione e controllo medico. È inoltre elevata la percentuale di chi compra integratori, vitamine e prodotti dimagranti perché non li ritiene farmaci, senza curarsi delle controindicazioni, di eventuali interazioni con altri farmaci e della necessità di una corretta posologia (per il 62% del campione è pericoloso assumere farmaci auto prescritti ma solo il 47% si preoccupa delle possibili interazioni con altri farmaci).
 
Buona, invece, la situazione sul fronte contraffazione. Secondo la survey, l’83% del campione è cosciente dell’esistenza di farmaci contraffatti mentre, il 75% afferma di sapere che i farmaci e le sostanze contraffatte potrebbero non contenere principio attivo ed essere dannosi per la salute.
Ma se i risultati attestano che i consumatori, soprattutto quelli più “tecnologici”, sono consapevoli del pericolo legato all’assunzione di farmaci “fake” e ne conoscono i canali di vendita, (il 66 e il 58% conosce rispettivamente l’esistenza di siti non ufficiali e di un “mercato di vendita parallelo” a quello ufficiale) resta il fatto che, comunque, i dati relativi all’acquisto online di farmaci con l’obbligo di prescrizione, confermano che una parte del campione analizzato si rivolge a canali di vendita illeciti.
 
Bassa conoscenza delle tutele per acquisto on line in sicurezza. A caratterizzare i risultati della ricerca anche la bassissima percentuale di cittadini che dichiara di essere a conoscenza delle tutele per acquistare farmaci online in sicurezza (bollino del ministero della Salute): un dato significativo che evidenzia la necessità di adeguate campagne di informazione che, non solo migliorerebbero le conoscenza dei cittadini consumatori ma, darebbero maggiore impulso a una forma d’acquisto “a distanza”, resa tanto più utile e necessaria dai limiti di spostamento imposti dalla pandemia.
 
“Quanto emerso dall’indagine – ha commentato Liberata Dell’Arciprete, Segretario regionale di Cittadinanzattiva Lombardia APS, capofila del progetto – evidenzia la necessità di una maggiore e più capillare informazione sulla possibilità di acquistare online in sicurezza, sull’appropriatezza di uso e consumo di farmaci/prodotti, sull’esistenza di pratiche illegali di produzione e “smercio” online di farmaci/prodotti. La ricerca – prosegue Dell’Arciprete – va letta anche come contributo all’attualissimo fenomeno dello sballo da farmaci e sostanze. Non è necessario navigare sul “dark web” per acquistare online farmaci, smart drugs, e sostanze psicoattive. Con una connessione internet e una carta prepagata, anche un minorenne può accedere ai supermercati virtuali e acquistare droghe e medicinali per ‘sballarsi’. Un fenomeno questo – conclude la responsabile del progetto – gravissimo e ancora sottovalutato che richiede adeguate campagne di informazione e sensibilizzazione”.
 
La ricerca, curata da Cittadinanzattiva Lombardia APS - in particolare da Maria Paola D’Oronzo, coordinatrice regionale della rete Sca (Scuola di Cittadinanzattiva) e da Paola Pelliciari, coordinatrice regionale dell’area salute - è parte del progetto “Sicurezza è Salute”, inserito nel programma regionale 2019-2020 di Regione Lombardia.
Il percorso, finalizzato a sensibilizzare i cittadini sui rischi dell’autoprescrizione e del consumo di farmaci e prodotti contraffatti, ha previsto la realizzazione di una campagna informativa online e di attività formative dedicate nello specifico agli studenti degli istituti delle scuole superiori. Il modulo formativo è stato realizzato anche grazie ai contributi video volontari, di medici, legali e professionisti, e propone un focus sugli effetti devastanti legati all’abuso e uso inappropriato di farmaci e sostanze, spesso utilizzati dai più giovani in alternativa o in aggiunta alle “droghe ufficiali”.

09 dicembre 2020
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