Coronavirus. Strada (Lce): “Le prime vittime sono state gli operatori sanitari, in alcune Asst il 48% ha contratto il virus”
Analisi della consigliera alla luce di dati forniti da Gallera in risposta a una interrogazione. Da una prima analisi emergono situazioni di una diffusione dell’epidemia che si potrebbe defnitire “incontrollata”. Nell’Asst Valcamonica sui 299 operatori testati (il 15% del totale) il 48% è risultato positivo, il 41% nell’Asst di Lecco. “La media degli operatori positivi rispetto ai testati è del 19%: quasi il doppio del valore nella popolazione generale lombarda (circa 10%), a sua volta il doppio della media nazionale e il quadruplo del Veneto”, osserva la consigliera. I DATI DELLA REGIONE e le IL COMMENTO DI STRADA.
02 LUG - Il coronavirus preoccupa ancora l’Italia. Il bollettino di ieri contava 187 nuovi casi di cui 109 in Lombardia. Numeri comunque ben al di sotto di quelli degli scorsi mesi, che hanno permesso di aprire a una fase di verifica e riflessione su quanto accaduto. È a questo scopo che la consigliera
Elisabetta Strada di Lce (Lombardi Civici Europeisti) ha presentato una interrogazione all’assessore al Welfare
Giulio Gallera, per conoscere il numero di personale medico e sanitario deceduto e positivo al covid 19. Come è noto, infatti, molti focolai di coronavirus sono nati e si sono sviluppati proprio in ospedale. E coloro chiamati ad assistere i malati sono diventati a loro volta pazienti.
In Lombardia questo è accaduto più che altro. Gli operatori sanitari deceduti, in base ai numeri consegnati da Gallera a Strada, sono stati 52 (di cui 13 medici; 19 operatori non medici; convenzionato; 1 di Direzione appartenente a struttura ospedaliera; 18 Medici di Medicina generale).
Rilevante anche il numero di contagiati, soprattutto in alcune Asst o Strutture. I numeri più preoccupanti riguardano l’Asst Valcamonica, dove sui 299 operatori testati (15% del totale) è risultato positivo il 48%. Poco più basso il dato nell’Asst di Lecco 41% dei positivi su 827 testati. Dati accolti con preoccupazione dalla consigliera Strada.
Per Strada, da una prima analisi dei dati presentati da Gallera, comunque “incompleti e parziali” rispetto a quanto richiesto, “si evince che la mancanza di una procedura unica per ogni singola categoria del personale sanitario e della struttura in cui opera, abbia causato una situazione di una diffusione incontrollata dell’epidemia tra i lavoratori e i pazienti”.
“La media degli operatori positivi rispetto ai testati - osserva Strada - è del 19%: quasi il doppio del valore riscontrato nella popolazione generale lombarda (circa 10%), a sua volta il doppio della media nazionale e il quadruplo del Veneto. Un quarto delle strutture ha oltre il 25% degli operatori testati positivi. Tra gli enti di cui si conoscono i dati completi (ovvero è stato possibile quantificare la rappresentatività del campione testato), molti enti risultano avere un tasso di tamponi positivi elevato, che dovrebbe consigliare di aumentare la dimensione del campione a un maggior numero di operatori. Ad esempio l'ASST di Lecco e l'ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo”.
Per Strada, insomma, restano ancora molti coni d’ombra su quanto accaduto. Ma anche molte misure da mettere in campo oggi per verificare le condizioni di salute degli operatori sanitari e non ripetere gli errori già fatt.
02 luglio 2020
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