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Lombardia. Cgil, Cisl e Uil in piazza per la riforma delle cure primarie, a partire dai distretti

“Servono più servizi territoriali e continuità assistenziale”, avvertono i sindacati, che evidenziano come “la rete lombarda di sorveglianza epidemiologica, quella che nel territorio sarebbe servita per individuare, tracciare e contenere i focolai di covid19, non era preparata a fronteggiare l’epidemia”. E questo a causa di “anni di tagli della spesa e del personale”. In programma un nuovo presidio per il 23 maggio per sensibilizzare sulle criticità della rete ospedaliera.

19 GIU - Cgil, Cisl e Uil Lombardia di nuovo in piazza, ieri, per dire che la Sanità Lombarda va ripensata all’interno di un nuovo “Patto per la salute”. “La rete lombarda di sorveglianza epidemiologica, - affermano Cgil, Cisl e Uil Lombardia - quella che nel territorio sarebbe servita per individuare, tracciare e contenere i focolai di contagio, non era preparata a fronteggiare l’epidemia. Dopo anni di tagli della spesa e del personale nei Dipartimenti di Igiene e Prevenzione e di depotenziamento dei Laboratori di sanità pubblici non si è in grado di tracciare il contagio e sostenere la quantità di test necessaria in situazioni di emergenza epidemica”. Per i sindacati, “servono più servizi territoriali e continuità assistenziale”.

In piazza, durante il presidio, si è ribadito come la continuità di cura fra ospedale e territorio e l’integrazione dei percorsi sanitari, sociosanitari e assistenziali in Lombardia sia rimasta sulla carta. “Con un’epidemia che non ha fatto sconti, si sono mostrati tutti i limiti della sanità lombarda che ha retto la crisi solo grazie all’impegno degli operatori sanitari”.

“Operatori ai quali, però, – proseguono unitariamente i sindacati - non è stato garantito ciò di cui avevano più bisogno: supporto, strumenti e modelli organizzativi; sorveglianza sanitaria e dispositivi di protezione individuali. Serviva una medicina di famiglia e un’organizzazione delle cure primarie nel territorio efficienti ed equipaggiate, ma la politica sanitaria di Regione Lombardia sono anni che le indebolisce e le marginalizza”.

Le proposte dei sindacati, dunque, sono le seguenti:

Sorveglianza epidemiologica
- "adeguamento del piano pandemico regionale e rafforzamento dei protocolli per il controllo delle infezioni nelle strutture del sistema sanitario e sociosanitario”
- “potenziamento degli organici dei Dipartimenti di Igiene e Prevenzione, dei servizi ispettivi per la sicurezza negli ambienti di lavoro e di medicina del lavoro"
- “rafforzamento delle competenze epidemiologiche sul territorio a partire dalla rete dei “medici sentinella”, riorganizzando la medicina di base insieme agli specialisti ambulatoriali e la continuità assistenziale (USCA)”
- "programmazione di adeguati investimenti per assicurare scorte sufficienti di medicinali, reagenti, dispositivi di protezione individuale”

Medicina di territorio e Continuità Assistenziale
- “l’utilizzo delle maggiori risorse per la sanità previste dal DL “Rilancio”, per le misure di rafforzamento delle dotazioni organiche nella Sanità pubblica, della rete territoriale e di continuità assistenziale, dell’assistenza domiciliare, della medicina di territorio, dei servizi infermieristici, con l’introduzione dell’infermiere di famiglia o di comunità, e dell’integrazione dei servizi sanitari con i servizi sociali”
- “programmi e linee d’intervento per riprendere le attività ordinarie diagnostiche, ambulatoriali e chirurgiche sospese con l’emergenza, aggravando il problema delle liste d’attesa e aumentando il divario tra l’offerta sanitaria e il bisogno di salute della popolazione”
- “confronto sull’attuazione della legge regionale del 2015 e sullo “stato di salute” della Sanità lombarda. Bisogna ripartire dai Distretti e investire risorse finanziarie e professionali sulla sanità territoriale, riorganizzando e aumentando l'offerta sanitaria e sociosanitaria”

La mobilitazione prosegue martedì 23 giugno, dalle 9.30 alle 12.00, sempre sotto palazzo Lombardia, con il presidio “ripensare l’ospedale per il futuro della sanità lombarda”.

19 giugno 2020
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