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Lombardia. Dal Consiglio via libera alla proroga del Piano della prevenzione

Il provvedimento estende al 31 dicembre 2019 la vigenza del Piano e il vincolo della certificazione ai fini dell’accesso ai finanziamenti. Il Piano prevede 13 programmi regionali (tutti già avviati) per i quali sono stati definiti 29 indicatori sentinella. Al momento due non hanno centrato il risultato atteso; riguardano: i casi di morbillo rosolia notificati e lo screening del tumore della cervice uterina tramite HPV DNA test. Criticità anche in ambito di vaccina.

18 LUG - E’ stata approvata dal Consiglio regionale la proroga del Piano regionale di Prevenzione (PrP), la cui attuazione rientra tra gli adempimenti LEA (livelli essenziali di assistenza). Il provvedimento, di cui è stato relatore Riccardo Pase (Lega) estende al 31 dicembre 2019 la vigenza del Piano e il vincolo della certificazione ai fini dell’accesso ai finanziamenti.

Il PrP, ricorda una nota di fine seduta del Consiglio, prevede 13 programmi regionali (tutti già avviati a livello regionale ed aziendale dalle ATS e ASST) per i quali sono stati definiti 29 indicatori sentinella, monitorati annualmente dal Ministero della Salute.

Nel documento si osserva che, nel 2016, la valutazione dei 29 indicatori sentinella regionali ha dato esito positivo ad eccezione di due di essi (il 7% del totale), che riguardano la proporzione di casi di morbillo rosolia notificati e lo screening del tumore della cervice uterina tramite HPV DNA test. In questi due casi gli indicatori si sono discostati di oltre il 20% dal valore atteso.

Un’altra criticità evidenziata è quella dell'erogazione delle vaccinazioni. L’adesione all’offerta vaccinale sta risentendo della forte pressione dei movimenti No Vax e della minore percezione del rischio di contrarre malattie infettive. Per ovviare a tali problematiche sono state messe in atto azioni di sostegno all’adesione consapevole all’offerta vaccinale, quali l’avvio della campagna informativa regionale "Wikivaccini" .

L’azione regionale si è anche orientata ad incrementare i livelli di copertura della popolazione target dei programmi di screening e (mentre si sostiene comunque il processo per l’ampliamento delle classi di età di screening colon retto e mammella) ad attivare il programma di screening della cervice uterina su tutto il territorio regionale.

Obbiettivo che ci si pone è anche il miglioramento continuo dei programmi di screening oncologico, anche in riferimento all’ingaggio di fasce di popolazione con fragilità.

18 luglio 2018
© Riproduzione riservata

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