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Ats Brianza: nel 2016 quasi 10 mila parti; l’80% naturali

Il bilancio dei parti verificatisi nelle strutture afferenti all’Agenzia di Tutela della Salute della Brianza. La gran parte delle partorienti proveniva da comuni ricopersi nell’Ats; il più alto numero di nascite (2.650) alla Fondazione Monza Brianza per il Bambino e la sua Mamma.
 

17 GEN - Nel corso del 2016, nei presidi afferenti all’Agenzia di Tutela della Salute della Brianza, sono stati effettuati circa 10 mila parti, l’80 per cento dei quali naturali.
Sono questi i dati principali dell’analisi dei dati relativi ai parti nel territorio dell’Ats della Brianza (quindi delle province di Lecco e Monza) resi noti dall’Agenzia questa mattina.

“Abbiamo raccolto ed elaborato informazioni che descrivono l’andamento dei parti attraverso il Servizio Epidemiologia della nostra Agenzia di Tutela della Salute”, ha illustrato Elisabetta Merlo della Direzione Sanitaria. “Presso i presidi territoriali dell’ATS della Brianza nel 2016 (i dati del 2017 sono ancora in fase di elaborazione e appaiono assolutamente allineati) si sono registrati, tramite le Schede di Dimissione Ospedaliera, 9.862 parti, di cui 7.542 (76%) a favore di donne residenti. La maggioranza (41%) dei parti sul nostro territorio - ha aggiunto Merlo - considerando anche chi è venuto da fuori Ats, è avvenuta negli ospedali dell’ambito territoriale della ASST di Monza e, in particolare, la Fondazione Monza Brianza per il Bambino e la sua Mamma è la struttura che ha registrato il più alto numero di nascite (2.650, 27% del totale). Concentrando l’attenzione sulle donne residenti nel territorio dell’ATS della Brianza, i centri nascita con maggiore attività sono la Fondazione (26,1%) e gli ospedali di Carate (18,2%) e Lecco (17,8%)”.

Per quanto concerne i non residenti, “le strutture con maggior attrattività sono l’Ospedale di Vimercate e la FMBBM (rispettivamente oltre un terzo e oltre un quarto del totale delle rispettive produzioni)”, ha proseguito Merlo.
Interessante il dato relativo ai parti naturali: “Considerando la quota di parti cesarei effettuati, si riscontra un valore complessivo pari al 20,9% del totale dei parti, dato molto positivo e decisamente più basso rispetto al dato medio 2015 dell’Italia (34,1%) e della Lombardia (28%) e dunque più vicino a quanto raccomandato a livello nazionale e internazionale”.

Infine, ha concluso Merlo, “se andiamo a considerare l’andamento della gravidanza, in media nell’ATS quasi tre quarti dei dei parti è avvenuto in modo spontaneo e nel 79% dei casi è stato fisiologico e in oltre metà delle gravidanze sono state effettuate fino a 4 visite di controllo, mentre nei restanti casi ne sono state effettuate di più: secondo quanto indicato dalle Linee Guida ministeriali sulla gravidanza fisiologica non è possibile definire un numero ottimale di visite nei Paesi sviluppati, ma se ne devono effettuare almeno quattro”.

17 gennaio 2018
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