Riforma sanitaria. Gallera: “Negli ospedali Codogno e Casalpusterlengo di Lodi la riforma è già realtà”
“Modelli innovativi di sanità, in grado di garantire una presa in carico complesiva del paziente”. Questo, in sintesi, il pensiero espresso dall'assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, sugli ospedali di Casalpusterlengo e Codogno, dell'Asst di Lodi, che ha personalmente visitato questa mattina. Le strutture per l'assessore “sono un esempio degli obiettivi che la stessa riforma regionale intende perseguire”.
06 NOV - “Il modello gestionale dei presidi di Casalpusterlengo e Codogno, basato su una forte integrazione con il territorio e sulla continuità assistenziale si fonda sulla presa in carico complessiva del paziente che è alla base della nostra riforma. Per questo la Regione Lombardia ha investito e continuerà ad investire per rafforzare ulteriormente la loro vocazione e favorire una maggiore integrazione anche con gli altri presidi dell'Asst di Lodi”. Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia,
Giulio Gallera, al termine delle visite, questa mattina agli ospedali di Casalpusterlengo e Codogno, dell'Asst di Lodi.
Hospice e radioteapia
“A Casalpusterlengo - ha evidenziato l'assessore - ho riscontrato l'esistenza di una rete territoriale ben radicata con una positiva partecipazione di tutte le istituzioni. Un hospice accogliente l'attività legata alla radioterapia possono considerarsi i suoi punti di forza che contribuiscono a renderlo fortemente attrattivo per tutto il basso lodigiano e del sud Milano”.
Avanguardia e telemedicina
“Sono rimasto colpito positivamente - ha concluso Gallera- , tra gli altri, del modello fortemente innovativo della gestione del Pronto soccorso, e dei grandi risultati già raggiunti all'ospedale di Codogno nel servizio di telemedicina e telesorveglianza dei pazienti affetti da scompenso cardiaco o portatori di pacemaker. Un servizio che consente di verificare l'aderenza al percorso terapeutico da parte del paziente, prevenire ricadute e soprattutto evitare che si senta abbandonato dopo le dimissioni dall'ospedale in seguito all'evento acuto”.
06 novembre 2017
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