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Sla. Aisla premia tre giovani infermiere neolaureate

Le ragazze hanno ricevuto tre borse di studio, del valore complessivo di circa 15.000 euro, per specializzarsi nell’assistenza ai disabili più gravi. Seguiranno il Master organizzato dall’Università degli Studi di Milano in collaborazione con il Centro Clinico NeMO e l’Ospedale Niguarda, che introduce la figura professionale della “nurse coach”.

17 MAG - Aisla, l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, ha assegnato la seconda edizione del “Premio Majori” a tre giovani infermiere che hanno scelto di specializzarsi nell’assistenza di disabili gravi, come le persone colpite da patologie altamente invalidanti, tra cui la Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla), le distrofie muscolari e l’Atrofia Muscolare Spinale (Sma), che oggi in Italia sono circa 40.000. Il premio è intitolato alla memoria di Felice Majori, cremonese, volontario e consigliere nazionale di Aisla, scomparso nel 2014.

Le vincitrici, laureate in scienze infermieristiche, sono Alessia Campagnone, 26 anni, di Trieste; Miriam Emiliani, 24 anni, di Sassari; Rosalba D’Onghia, 24 anni, di Milano.

Le ragazze hanno ricevuto tre borse di studio del valore complessivo di circa 15.000 euro per seguire a Milano, da marzo 2017, il “Master per la presa in carico di persone con gravi disabilità”, organizzato dall’Università degli Studi di Milano in collaborazione con il Centro Clinico NeMO e l’Ospedale Niguarda.

Il corso si ispira alla “nurse coach”, figura professionale nata nel mondo sanitario nord americano e presente anche al Centro Clinico NeMO. I principali compiti della nurse coach sono: formare i care giver sugli aspetti tecnico-assistenziali per garantire al paziente il rientro a domicilio in sicurezza, essere figura chiave per il dialogo e l’interazione con i servizi territoriali, facilitare il percorso delle persone all’interno e al di fuori dell’ospedale fornendo supporto in tutte le fasi di malattia.

Massimo Mauro, presidente di Aisla, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, ha commentato: “Abbiamo bisogno di professionisti giovani, entusiasti e capaci, per dare un’assistenza adeguata alle persone con gravi disabilità, come la SLA, e per garantire loro una qualità della vita che sia la migliore possibile. Siamo contenti di promuovere per il secondo anno di fila il Premio Majori e dare a tre studentesse neolaureate la possibilità di formarsi e diventare professioniste qualificate nella cura e nella presa in carico delle persone più fragili”.

Le vincitrici sono state scelte tra 25 aspiranti che hanno inviato ad Aisla la loro candidatura, il loro curriculum vitae, la lettera di referenze del tutor del corso di laurea e le motivazioni che le hanno portate a scegliere di specializzarsi nell’assistenza delle persone con gravi disabilità.

I vincitori sono stati selezionati dalla commissione del Premio Majori composta da Francesca Majori, figlia di Felice Majori, dal presidente di Aisla Massimo Mauro e da sette medici e operatori esperti nell’assistenza delle persone con grave disabilità.

17 maggio 2017
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