Cardiologia. Diagnosi di infarto in un’ora grazie al test troponina T
Il nuovo approccio della Roche consente di ridurre i tempi di diagnosi o esclusione di infarto e di iniziare più velocemente la terapia, diminuendo nei Ps tempi di attesa e di ricovero, migliorando così anche l’utilizzo delle risorse sanitarie. I risultati del test, nello studio clinico TRAPID-AMI1, pubblicato on line sulla rivista Annals of Emergency Medicine
09 FEB - Diagnosticare o escludere l’infarto in una sola ora senza aspettare più dalle 3 alle 6 ore per avere il responso. È quanto promette il test Roche troponina T ad elevata sensibilità come emerge dai dati dello studio clinico TRAPID-AMI1, recentemente pubblicato online sulla rivista
Annals of Emergency Medicine, e i cui risultati confermano un nuovo approccio per una diagnosi più rapida di infarto nei pazienti con dolore toracico acuto.
In Italia si stima che in un anno oltre 135mila individui siano stati colpiti da eventi coronarici - tra cui vi è l’Infarto miocardico acuto (Ima) – e di questi, 45mila siano stati fatali.
E Proprio dall’Italia è arrivato un significativo contributo allo svolgimento dello studio TRAPID-AMI1, in cui sono stati coinvolti l’A.O.U. di Padova e l’Azienda Ospedaliera-Polo Universitario ‘Luigi Sacco’ di Milano.
“Lo studio riveste notevole importanza sia per la diagnosi di esclusione che di rapido riconoscimento dell’infarto miocardico acuto – ha commentato
Mario Plebani, Direttore Dipartimento Strutturale medicina di laboratorio dell’Azienda Ospedaliera-Università di Padova – disporre di un marcatore biochimico come la Troponina T hs, in grado di escludere precocemente tale patologia, permette l’identificazione di eventuali diagnosi alternative, la rassicurazione dei pazienti e la dimissione in sicurezza. Per il Pronto Soccorso, l’algoritmo a un’ora permette la riduzione dei tempi di attesa e di ricovero, e uno snellimento dei percorsi di cura. Nei casi di positività, l’algoritmo accelerato permette di iniziare più tempestivamente la terapia medica o l’angioplastica coronarica ed assicurare migliori esiti di salute”.
È risaputo, infatti, che in caso di infarto, una diagnosi veloce e affidabile costituisce un elemento critico poiché ogni ora che passa dall’insorgenza dei sintomi all’inizio della terapia incrementa il rischio di mortalità. Ogni minuto conta. Un attacco di cuore è un evento cardiaco frequente durante il quale viene interrotto l’apporto di sangue ad un’area del muscolo cardiaco, causandone la morte delle cellule. L’immediato trattamento è essenziale poiché ogni 30 minuti di ritardo rispetto all’inizio della terapia nei pazienti con Ima incrementa il rischio di mortalità del 7.5%3. Secondo i dati provenienti dalle SDO (schede di dimissione ospedaliera) i ricoveri in Italia per infarto miocardico in un anno sono 125.0008 e la durata media della degenza è di circa 6 giorni.7,9 Si tratta quindi di una patologia con importanti ripercussioni sia sulle vite umane sia sul processo di presa in carico dei pazienti.
La troponina è una proteina del muscolo cardiaco, rilasciata nel circolo ematico durante un infarto miocardico. Una limitazione che presentavano le prime generazioni dei metodi su sangue disponibili era costituita dal tempo richiesto per rilevare il rilascio di troponina: a volte fino a sei ore, nel caso di metodi a più bassa sensibilità.
“L’introduzione dei metodi a elevata sensibilità analitica ha cambiato il paradigma di gestione dell’Ima – ha spiegato
Mauro Panteghini, Direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio dell’Ao Polo Universitario ‘Luigi Sacco’ e della Cattedra di Biochimica Clinica dell’Università degli Studi di Milano – con i metodi dotati di più elevata sensibilità, come quello Roche Troponina T hs, analiticamente e clinicamente opportunamente validati, il biomarcatore può essere convenientemente utilizzato per anticipare la diagnosi anche in soggetti che si presentano con dolore toracico ad insorgenza precoce (come nello studio TRAPID-AMI). Inoltre, i dati in letteratura evidenziano che questa caratteristica di elevata sensibilità analitica può fare del marcatore anche un valido strumento prognostico per l’identificazione dei pazienti più a rischio di eventi cardiaci futuri”.
Una diagnosi precoce e il conseguente inizio del trattamento hanno un impatto significativo sull’outcome e potenzialmente possono salvare delle vite e ridurre i costi relativi sostenuti dai sistemi sanitari. Un rapido approccio diagnostico è stato recentemente raccomandato dalle nuove linee guida della Società Europea di Cardiologia (2015 ESC Guidelines for the management of acute coronary syndromes in patients presenting without persistent ST-segment elevation), che suggeriscono l’impiego dell’algoritmo diagnostico a 1 ora per metodi per i quali tale algoritmo sia clinicamente validato, come nel caso della troponina T ad alta sensibilità attraverso lo studio TRAPID-AMI5.
Lo studio TRAPID-AMI. TRAPID-AMI è uno studio prospettico osservazionale supportato da Roche, in cui sono stati arruolati oltre 1.200 pazienti con dolore toracico acuto tra il 2011 e il 2014. È stato condotto in dodici centri di nove Paesi differenti su tre continenti, ed è stato guidato da
Christian Mueller, dell’Università di Basilea (Svizzera), e
Bertil Lindahl, dell’Università di Uppsala (Svezia). È il primo studio clinico multicentrico che valida una procedura diagnostica accelerata, basata su due prelievi ematici effettuati a distanza di un’ora in pazienti che arrivano al Pronto Soccorso lamentando dolore toracico ad insorgenza precoce (max 6 ore dall’ammissione in ospedale).
Questo nuovo approccio è stato proposto nel precedente studio APACE, ma su pazienti che presentavano un’insorgenza del dolore non così precoce6. I risultati dello studio TRAPID-AMI dimostrano che la nuova procedura diagnostica riduce il tempo necessario per diagnosticare un infarto da tre o più ore ad un’ora, consentendo ai professionisti della sanità di trattare la maggior parte dei pazienti molto prima, come raccomandato dalle nuove linee guida (2015 ESC Guidelines for the management of acute coronary syndromes in patients presenting without persistent ST-segment elevation).
Il metodo Roche Troponina T ad alta sensibilità (cTnT-hs) rileva la presenza in circolo, già a concentrazioni molto basse, di troponina cardiaca, il biomarcatore di elezione per la diagnosi di infarto miocardico nella pratica clinica. In combinazione con l’elettrocardiogramma, il dosaggio della troponina è divenuto il gold standard per la diagnosi di infarto. L’elevata sensibilità del metodo Roche cTnT-hs insieme alla nuova procedura validata nello studio TRAPID-AMI accelera significativamente il processo decisionale relativo al “rule-in” (conferma) e “rule-out” (esclusione) dell’infarto, massimizzando così il potenziale di un trattamento efficace. Allo stesso tempo, un processo decisionale più veloce contribuisce alla migliore gestione del carico di lavoro in Pronto Soccorso e dei costi relativi sostenuti dai sistemi sanitari.
09 febbraio 2016
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Lombardia