Varese. Al via 12 azioni per migliorare il Pronto Soccorso
Le azioni recepiscono le istanze avanzate dai cittadini nel corso dell'auditing avviato dalla Giunta lombarda nel marzo 2015. Previsto, tra le altre cose, il potenziamento dell'attività dei Codici minori grazie all'ampliamento degli orari di apertura e all'impiego di personale specializzato e un Piano Gestione Sovraffollamento.
20 LUG - "Con il Presidente Maroni, nel febbraio 2015, avevamo annunciato una serie di azioni per affrontare le criticità del Pronto Soccorso di Varese emerse con particolare evidenza nei mesi invernali. Ora intendiamo dare il via libera definitivo ad alcuni provvedimenti che ulteriormente consolidano il cammino già intrapreso al fine proprio di garantire e consolidare l'attività del Pronto Soccorso di questa importante aziende ospedaliera". Con queste parole
Mario Mantovani, vicepresidente ed assessore alla Salute di Regione Lombardia, ha annunciato l'approvazione da parte della Giunta della delibera che avvia una serie di progetti relativi al miglioramento della funzionalità del Pronto Soccorso di Varese.
Il provvedimento recepisce in via ufficiale il "Rapporto dell'attività di auditing svolta dal Gruppo di Lavoro" nominato dalla Giunta lombarda nel marzo 2015 e i cui risultati erano stati proprio presentati nello scorso maggio dall'Assessore Mantovani in un incontro con tutti i primari e dirigenti della struttura ospedaliera. "Un documento che contiene 12 azioni migliorative di sistema e di vera riorganizzazione in termini di procedure e percorsi". Con il recepimento, il documento costituirà obiettivo strategico per la valutazione non solo della dirigenza ma anche delle varie strutture apicali dell'Azienda Ospedaliera.
"Nel territorio dell'azienda di Varese – ha spiegato Mantovani - risiedono circa 300.000 persone. L'Ospedale di Circolo, per la presenza di molte tecnologie e alte specialità e per la qualità delle cure che eroga è però attrattivo anche per aree che afferiscono ad altre realtà sanitarie. Anche per quanto riguarda il PS il 60% degli accessi è di residenti di distretti esterni a Varese e questo è un fatto di cui tenere conto. Per questo, insieme ad alcune indicazioni operative proprio sulla funzionalità del PS e dell'Ospedale, oggi consolidiamo una serie di altri interventi finalizzati ad una corretta presa in carico dei pazienti cronici. Questo permetterà nel tempo di ridurre gli accessi impropri da parte di anziani fragili, gestendo meglio le dimissioni di pazienti che, pur avendo terminati interventi di alta intensità, non possono essere dimessi al domicilio o richiedono prestazioni di assistenza domiciliare”. Ogni intervento “non è per sé non risolutivo – ha evidenziato Mantovani - ma che affrontati in modo integrato permetteranno di migliorare progressivamente la situazione e su questo obiettivo continuerà il nostro impegno".
Le 12 azioni contenute nel documento redatto dal Gruppo di Lavoro prevedono:
il potenziamento dell'attività codici minori grazie all'ampliamento degli orari di apertura e all'impiego di personale specializzato; l'ampliamento dei percorsi di "Fast Track", allargando tale modalità già attiva per Odontoiatria, Oculistica ed Otorinolaringoiatria anche a Urologia, Dermatologia e Ortopedia; l'attivazione della Guardia radiologica notturna (da realizzarsi anche attraverso collaborazioni inter - aziendali); la predisposizione di un Piano gestione Sovraffollamento (PGS) dettagliato, con l'individuazione di un "bed manager" con l'obiettivo di analizzare ed identificare le criticità organizzative in merito alla gestione dei posti letto ospedalieri anche al fine di favorire le dimissione protette; la valutazione di una proposta di attivazione di una "discharge room", per garantire una migliore collocazione dei pazienti nella giornata di dimissione con conseguente facilitazione dell'accoglienza dei pazienti inviati dal Pronto Soccorso alle Unità di degenza. Sarà compito dell'ASL monitorare l'attuazione delle proposte di miglioramento organizzativo contenute nel documento.
Coerentemente con le azioni definite dal Gruppo di Lavoro, la delibera affida ufficialmente all'Azienda Ospedaliera e all'ASL il compito di procedere con l'attivazione della terapia sub intensiva con 10 posti letto presso l'A.O.; l'acquisizione di 10 posti letto aggiuntivi dedicati all'accoglienza di pazienti provenienti da strutture già accreditate e a contratto per ricoveri sub acuti e riabilitativi; l'attivazione di n. 30 posti letto per ricoveri sub acuti per accelerare la dimissione dei pazienti assicurando agli stessi un appropriato percorso di cura e di assistenza entro la fine dell'anno 2015. "Si tratta per questo territorio di opportunità rilevanti che potranno alleggerire la pressione sull'Ospedale e che dovranno essere valorizzate in un più ampio progetto di cambiamento organizzativo per migliorare la risposta all'utenza nel suo insieme".
Inoltre viene incentivata e messa a regime attraverso il progetto pilota "Simultaneous Home Care del paziente oncologico in fase avanzata di malattia" la collaborazione da tempo attiva tra l'Associazione Varese per l'Oncologia e l'Unità Operativa di Oncologia dell'Ospedale. L'obiettivo del nuovo programma sarà sperimentare un modello organizzativo che permetterà di curare il paziente a domicilio evitando accessi impropri al Pronto soccorso, riducendo i tempi di ricovero in degenza e sostenendo la continuità assistenziale ai pazienti dimessi e che abbiano necessità di proseguire con trattamenti palliativi a domicilio.
La delibera infine approva il progetto sperimentale "Sviluppo di percorsi di cura ospedalieri personalizzati ed integrati con il territorio per la cronicità" elaborato dalla Direzione Generale Salute di Regione Lombardia proprio a partire dal territorio varesino. Verranno coinvolti pazienti con più patologie e bisogni socio-sanitari complessi che spesso afferiscono in modo inappropriato al Pronto Soccorso. Anche qui l'obiettivo sarà quello di ridurre l'accesso al sistema Emergenza/Urgenza attraverso un miglioramento della continuità assistenziale e con una maggiore integrazione sul territorio. La sperimentazione applicherà modalità di gestione clinica ed assistenziale innovativa con la definizione di percorsi di cura personalizzati e l'attuazione di una modalità di presa in carico integrata in modo esplicito con il territorio/domicilio del paziente.
20 luglio 2015
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