Psicologia cure primarie. In Lombardia via libera della Commissione Sanità
Previsto un finanziamento di 36 milioni di euro per il triennio 2024/2026. Il testo approderà in Aula a gennaio. Baffi: “Percorso condiviso da tutte le forze politiche: la Commissione ha lavorato con spirito costruttivo per rendere il testo più possibile rispondente alle esigenze e ai bisogni dei cittadini”
19 DIC - La Commissione Sanità del Consiglio regionale della Lombardia ha dato il via libera all’unanimità al nuovo progetto di legge per l’istituzione del servizio di psicologia delle cure primarie. Il testo affronterà l’esame dell’Aula nella seduta di Consiglio regionale del 23 gennaio 2024. A darne notizia una nota del Consiglio Regionale.
“Questo testo – le parole della presidente della Commissione Sanità
Patrizia Baffi (Fratelli d’Italia), relatrice e prima firmataria del progetto di legge - è un grande passo avanti rispetto al riconoscimento concreto, anche in termini normativi, della necessità che i disturbi psicologici vengano intercettati e affrontati con tempestività e con un approccio strutturale, grazie ad una collaborazione diretta con i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta. Da Presidente della Commissione Sanità, ho voluto fortemente riprendere questo percorso interrotto con la fine della scorsa legislatura e ho voluto che fosse il più possibile condiviso con tutte le forze politiche: la Commissione, al di là di qualsiasi divisione o contrapposizione, ha operato con un lavoro corale e sempre costruttivo di completamento e arricchimento del testo, affinché fosse il più possibile rispondente alle esigenze e ai bisogni dei cittadini”.
Il progetto di legge riprende, aggiorna e integra il testo presentato alla fine della scorsa legislatura ed è stato sottoscritto dall’Ufficio di Presidenza della Commissione Sanità (
Patrizia Baffi di Fratelli d’Italia,
Roberto Anelli della Lega e
Carmela Rozza del PD) e dall’Ufficio di Presidenza della Commissione Sostenibilità sociale, Casa e Famiglia (
Emanuele Monti della Lega,
Diego Invernici di Fratelli d’Italia e
Paola Bocci del PD).
“Nella fase di attivazione delle Case e degli Ospedali di Comunità, l’istituzione di questo servizio è particolarmente importante perché rafforza e implementa l’offerta di queste strutture territoriali, garantendo alle nostre comunità una figura e una tipologia di assistenza oggi sempre più importante -sottolinea il Vice Presidente della Commissione
Roberto Anelli (Lega)-. Penso in particolare al mondo della scuola, ai giovani e agli adolescenti e alle famiglie, dove il supporto dello psicologo in molti casi può svolgere un ruolo e una funzione di grande utilità”.
Aggiunge, il Consigliere Segretario
Carmela Rozza (PD): “Siamo soddisfatti per l’approvazione della legge dello psicologo delle cure primarie, nata da un lavoro bipartisan, frutto della condivisione degli emendamenti proposti da maggioranza e opposizione. Lo psicologo delle cure primarie, che diventerà anche una figura di supporto per medici di base e pediatri di libera scelta, sarà attivo nelle case di comunità, questo per rendere accessibile a tutti il servizio psicologico, essenziale per il crescente e sempre più diffuso disagio psichico, soprattutto fra i giovani. Un risultato positivo dunque, che sta a significare che quando nelle istituzioni le maggioranze si pongono in ascolto delle opposizioni si raggiungono obiettivi comuni e si danno risposte ai cittadini”.
Lo psicologo del servizio di cure primarie è una figura che opererà all’interno della rete territoriale delle strutture di prossimità, tra cui le Case di Comunità, in relazione ai problemi psichici dei pazienti e dei loro familiari e in stretta cooperazione con il medico e le altre figure specialistiche della sanità. Il servizio di psicologia delle cure primarie potrà svolgere azioni di prevenzione, diagnosi e intervento precoce rispetto alle diverse forme di disagio psicologico; orientamento e accompagnamento ai servizi specialistici di secondo livello, ai servizi sociosanitari e sociali; interventi di consulenza e supporto psicologico per le forme di sofferenza psicologica per le quali non è necessario ricorrere a interventi specialistici.
È previsto un finanziamento complessivo di 36 milioni di euro suddiviso sul trienno 2024/2025/2026 (12 milioni per ciascun anno).
Nel corso dell’iter in Commissione sono stati ascoltati gli specialisti dei servizi piscologici di strutture sanitarie lombarde, psicologi, esperti universitari e realtà del terzo settore.
In Italia, ricorda la nota del Consiglio regionale, “oggi solo il 29% della popolazione affetta da depressione maggiore accede a un trattamento entro un anno dall’esordio della patologia. Nel nostro Paese, però, la prevalenza dei disturbi mentali è sopra la media europea, con oltre un italiano su cinque che soffre di almeno un disturbo mentale, sebbene solo un individuo su tre che soffre di tali disturbi riceva un trattamento sanitario adeguato. Nell’ultimo anno si è manifestata un’alta prevalenza di ansia e sintomi depressivi dovuti alla pandemia stessa, all’isolamento sociale e allo stress dei genitori, con un maggiore rischio di sviluppare sintomi psichiatrici in famiglie a basso reddito, nei tardo adolescenti e tra le femmine”.
Gli adolescenti sono la fascia demografica che ha risentito maggiormente degli effetti della pandemia. Un ragazzo su sette tra i 10 e i 19 anni soffre di un disturbo mentale: depressione, ansia e disturbi comportamentali sono tra le cause principali di sofferenza per questa fascia di popolazione. La maggior parte delle 800.000 persone che muoiono ogni anno per suicidio sono giovani e il suicidio è la 4 causa principale di morte tra i giovani fra i 15 e i 19 anni. I problemi di salute mentale più comunemente riscontrati tra gli adolescenti includono ansia (28%), depressione (23%), solitudine (5%), stress (5%) e paura (5%). L’insorgenza di condizioni di salute mentale come la depressione e l’ansia è stata anche associata a una diminuzione del rendimento scolastico, spingendo spesso i giovani ad abbandonare gli studi. È importante notare che almeno il 50% dei disturbi di salute mentale ha esordio prima dei 15 anni e l’80% di questi si manifesta prima dei 18 anni, in alcuni casi diventando un problema permanente per tutta la vita di una persona. (rapporto “Headway – 2023”, elaborato da “The European House – Ambrosetti” in collaborazione con Angelini Pharma).
Nel 2022 sono 776.829 le persone hanno richiesto assistenza ai servizi specialistici di salute mentale. Di questi, i pazienti che sono entrati in contatto per la prima volta durante l’anno con i Dipartimenti di Salute Mentale sono a 285.101 unità, quindi circa il 36% delle richieste. Il 94,4% ha avuto un contatto con i servizi per la prima volta nella vita. I dati nazionali evidenziano che il 3,2% dei ricoveri in pronto soccorso riguarda problemi di salute mentale. Di questi, il 13,8% viene ospedalizzato, mentre il 73,2% ottiene la dimissione per cure domiciliari. Ciò significa che ben 7 su 10 pazienti, pur non avendo condizioni tali da necessitare un ricovero ospedaliero, necessitano di supporto psicologico. I servizi territoriali hanno erogato 9.326.035 prestazioni, con una media di 12,8 interventi per ciascun utente. (Report 2023 sulla Salute Mentale pubblicato dal Ministero della Salute).
19 dicembre 2023
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