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Lombardia. Di Marco (M5S): “Asst non sfruttano le prestazioni aggiuntive degli infermieri”

Dalle informazioni in possesso del consigliere, “diverse Aziende Sanitarie della Lombardia” non si sarebbero ancora attivate per sfruttare la possibilità prevista nel Decreto Bollette di retribuire gli infermieri fino a 50 euro l’ora per prestazioni aggiuntive. “Regione Lombardia ha garantito che sosterrà economicamente quanto previsto dalla legge, per tutte le Asst che ne faranno richiesta. Vigileremo perché si recuperi questo ritardo”.

06 DIC - “In queste ore, lo sciopero dei professionisti del mondo della sanità, ha ancora una volta palesato le difficoltà di un settore così importante, ma messo sempre più alle corde dai tagli del Governo di centrodestra. Abbiamo chiesto alla Giunta un approfondimento in merito alla possibilità di garantire il pagamento delle prestazioni aggiuntive al personale infermieristico di emergenza urgenza secondo quanto previsto anche dal “Decreto Bollette”, tenuto anche conto che “dalle informazioni in nostro possesso, diverse Aziende Sanitarie della Lombardia non avevano aderito a questo strumento”. A dichiararlo, in una nota, il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Lombardia, Nicola Di Marco, al termine della discussione del question time di ieri.

Il Decreto Bollette prevede infatti la possibilità di retribuire fino a 50 euro l’ora le prestazioni aggiuntive degli infermieri. “Un incentivo che, in questo momento critico, potrebbe essere importante anche se non risolutivo di tutte le criticità”, secondo Di Marco.

“Purtroppo – aggiunge il capogruppo del M5S -, è stato confermato quanto temevamo: ovvero di come ci siano diverse ASST Lombarde, che non hanno fatto richiesta per aderire a questa possibilità e non si sa per quale motivo. Regione Lombardia però ha garantito che sosterrà economicamente quanto previsto dalla legge, per tutte le ASST che ne faranno richiesta. Ovviamente vigileremo affinché alle parole della Giunta seguano i fatti e che si recuperi questo ritardo nell’utilizzo di questa possibilità”.

Di Marco ricorda, infine, come “in Italia un infermiere guadagna mediamente 27.382 euro l’anno (con media mensile tra i 1.400 euro ed i 1.700 euro) contro i 32.092 euro annui della Francia, i 34.212 della Spagna, gli oltre 45mila della Germania e i 48.167 dell’Irlanda. Sulla categoria aumento delle dimissioni, stimato nel 2021 in un +2,5%, la fuga verso la Svizzera e le sue migliori condizioni di lavoro, il numero in aumento di aggressioni in corsia. È evidente come la carenza e le difficoltà degli infermieri, ovvero dei professionisti sanitari più vicini al paziente, dagli ospedali pubblici italiani comporti un peggioramento in termini di qualità di servizio e qualità delle cure del nostro sistema sanitario regionale”, conclude Di Marco.

06 dicembre 2023
© Riproduzione riservata

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