Sciopero medici. Anaao Lombardia: “Non è uno sciopero di categoria, ma per difendere il Ssn”
Il segretario regionale del sindacato, Stefano Magnone, interviene per spiegare come la protesta dei medici non sia una mera questione di categoria: “Lo sciopero è l'unica risposta alla deriva sempre più privatistica del sistema”. E ringraziamo i pazienti “per la solidarietà dimostrata in queste ore”.
06 DIC - Ambulatori semivuoti, sale operatorie rinviate, servizi e laboratori a ranghi ridotti. Sono questi i risultati dello sciopero dei medici e dei dirigenti sanitari proclamato nella giornata di ieri da Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed, che ha visto adesioni superiori all’85% tra coloro che potevano esercitare il diritto di sciopero: “Nonostante i numerosi medici precettati per garantire i servizi minimi e le urgenze, sono stati infatti molti i presenti alle manifestazioni nelle varie regioni e città italiane”, scrive l’Anaao Assomed Lombardia in una nota. Una nota che serve anche al segretario regionale,
Stefano Magnone, per spiegare con chiarezza sulle ragioni dello sciopero.
“Questo non è uno sciopero di categoria ma uno sciopero per difendere il Ssn in piena crisi vocazionale e finanziaria – dichiara Magnone -. Ringraziamo i colleghi per la prova di dignità e di tenacia, di attaccamento professionale e di vicinanza al sistema che garantisce un diritto costituzionalmente tutelato e sempre più a rischio: quello alla salute. Siamo dipendenti pubblici, paghiamo le tasse, riscattiamo i lunghissimi anni di studio (anche dodici) e ci vediamo trattati come dei ladri o dei fannulloni da chi decide di cambiare le regole del gioco, a distanza di anni dai patti stipulati”.
Lo sciopero, per Magnone, “è l'unica risposta alla deriva sempre più privatistica del sistema. Ringraziamo i nostri pazienti per la solidarietà dimostrata in queste ore”.
06 dicembre 2023
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