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Anisap Lombardia. Pietro Potestio nuovo presidente

“Vogliamo continuare ad essere partner fondamentali per il Ssr”, ha detto il neo presidente dell’associazione. Ma, ha aggiunto, “i problemi non mancano”. A cominciare dal blocco del budget per il privato accreditato, alla questione “dell’eventuale entrata in vigore del nuovo tariffario nazionale che, con tariffe al ribasso e costi di produzione al rialzo (come in tutti gli altri settori), metterebbe in estrema difficoltà molte strutture”.

14 GIU - Pietro Potestio è stato eletto Presidente di Anisap Lombardia, Associazione Regionale delle Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private e accreditate al SSN. Sostituisce Andrea Buratti, recentemente nominato CEO di SYNLAB Italia. Potestio, 49 anni, è Fondatore e Amministratore dal 2002 dello Studio Radiologico “Città di Parabiago”, in provincia di Milano.

“Il 40% del Servizio sanitario all’interno di Regione Lombardia - afferma Potestio - viene svolto dai privati accreditati. Ciò è dovuto al fatto che le nostre strutture hanno una capillare distribuzione sul territorio e che sono sempre state un punto di riferimento indispensabile per i pazienti. Anche durante il Covid non hanno mai chiuso l’attività e hanno contribuito ad aiutare il sistema con tamponi ed esami diagnostici”.

“Vogliamo continuare ad essere partner fondamentali per il Sistema sanitario regionale – prosegue il Presidente ANISAP Lombardia - anche se i problemi non mancano. A livello nazionale non è mai stato superato il DL 95 del 2012, a causa del quale i finanziamenti per il settore privato accreditato che arrivano alle Regioni sono bloccati da un tetto non incrementabile, per cui i budget assegnati alle singole strutture sono fermi al 2011. Si aggiungano l’invecchiamento della popolazione, che ha sempre maggiore necessità di cure, e il tema dell’appropriatezza delle prescrizioni di esami diagnostici non sempre conformi alle reali necessità. Risultato di queste combinazioni: maggiore domanda, scarsità di offerta dovuta alle risorse che mancano e conseguente allungamento costante e progressivo dei tempi di attesa”.

“Infine – conclude Potestio – c’è la questione dell’eventuale entrata in vigore del nuovo tariffario nazionale che, con tariffe al ribasso e costi di produzione al rialzo (come in tutti gli altri settori), metterebbe in estrema difficoltà molte strutture sanitarie, provocando finanche la chiusura di alcuni punti prelievo e piccole strutture ambulatoriali, diminuendo così la presenza capillare sul territorio, obiettivo riconosciuto e perseguito dalla politica regionale fin dal post Covid”.

14 giugno 2023
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