Uno stanziamento di 15 milioni di euro, 6,1 milioni per il 2022 e 8.9 milioni per il 2023 da destinare agli erogatori privati accreditati e, più in generale, a tutti gli attori pubblici e privati del sistema di prevenzione, cura e riabilitazione dell’area Dipendenze. Lo prevede una delibera approvata oggi dalla Giunta regionale.
“Gli interventi – ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana – riguardano l’aggiornamento delle tariffe sanitarie rete residenziale, semiresidenziale e ambulatoriale delle dipendenze, con un incremento del 2,5%; l’aumento del budget della rete residenziale e semiresidenziale per il 2022; la contrattualizzazione di nuovi 105 posti residenziali dell’area delle dipendenze, che consentiranno di prendere in carico tempestivamente chi ha bisogno di cure residenziali e semiresidenziali”.
“Si tratta del primo passo importante – ha proseguito il governatore – verso la revisione e l’innovazione del sistema d’intervento sulle dipendenze patologiche in attuazione della legge 23 del 2020. Le azioni previste hanno l’obiettivo di intercettare precocemente i soggetti vittime di dipendenze e il loro completo recupero sociale e lavorativo, ma anche la promozione di azioni per il potenziamento dei servizi dedicati alle dipendenze, soprattutto alla luce del crescente disagio psichico e sociale dovuto alla pandemia. Inevitabile, infine, per noi, offrire un sostegno, anche dal punto di vista economico, agli erogatori pubblici e privati, per far fronte ai costi derivati dal caro energia”.
Il governatore ha tenuto a sottolineare la soddisfazione per l’approvazione del provvedimento giunto a valle di un lavoro di collaborazione e condivisione con gli stakeholder del settore che sono stati coinvolti all’interno dei due organismi previsti dalla legge 23: il Comitato di indirizzo e coordinamento in aree dipendenze, da lui presieduto, e il Tavolo di coordinamento tecnico in aree dipendenze.
“Si è trattato di un ottimo lavoro di squadra. Il Comitato di indirizzo, che ho voluto presiedere personalmente ascoltando le istanze di tutti gli stakeholder – ha concluso il presidente – ha individuato le linee di sviluppo prioritarie per il rinforzo e l’implementazione del sistema, anche tenendo conto delle recenti evoluzioni del fenomeno a causa delle pandemie. Il Tavolo di coordinamento tecnico in area dipendenze, composto da una rappresentanza delle ATS locali e degli enti accreditati per le dipendenze (pubblico e privato sociale accreditato), ha elaborato e approvato all’unanimità, un documento che prevede una serie di priorità da seguire per contribuire, con proposte condivise, all’impegno dei finanziamenti previsti dalla legge 23/2020”.
“Questo provvedimento consente di affrontare il tema delle dipendenze con nuovi strumenti, in linea con le necessità richieste dal particolare momento storico che stiamo vivendo. Da anni sono particolarmente attenta a questo problema sociale, che ogni anno distrugge centinaia di persone e altrettante famiglie”.
“Si tratta di un investimento di circa 15 milioni di euro per le annualità 2022 e 2023 – ha proseguito Moratti – in favore di soggetti pubblici e privati che operano nella lotta alle dipendenze patologiche. L’obiettivo è fornire risposte ai pazienti che ne soffrono, intercettare precocemente chi rischia di diventare vittima di questa patologia e sostenere gli operatori del settore”.
“Nello specifico – ha aggiunto – abbiamo rimodulato il budget della rete residenziale e semiresidenziale per il 2022, aggiornando le tariffe sanitarie. Inoltre, la delibera prevede la contrattualizzazione di 105 nuovi posti residenziali dell’area delle dipendenze, ovvero il 70% di quelli accreditati al 30 settembre scorso, più altri 100 circa già contrattualizzati ma che erano ancora senza finanziamento. Non vi rientrano quelli per alcol/polidipendenti e quelli per comorbilità psichiatrica, per i quali si prevede la contrattualizzazione al 100% con decorrenza dal 1° gennaio del prossimo anno”.
“Era necessario e doveroso – ha spiegato – supportare gli operatori dell’area della prevenzione, della diagnosi e cura e della riabilitazione, oltre che sostenere concretamente i familiari. Soprattutto perché preoccupa la crescita del disagio psichico e sociale dallo scoppio della pandemia”.
“Riteniamo che questo passaggio sia davvero fondamentale – ha concluso la vicepresidente Moratti – per il recupero sociale e lavorativo delle vittime di dipendenze patologiche”.