Per dirigere un reparto di psichiatria ci vuole uno psichiatra. Anche se per il Tar non è così
di Guido Coen Tirelli
04 MAG - Gentile Direttore,
una recente
sentenza del TAR di Latina rimette al centro dell’attenzione la necessità di vigilare affinché la salute dei cittadini, garantita dal SSN attraverso le articolazioni regionali, venga effettivamente tutelata. La vicenda, oramai nota da inizio febbraio, è estremamente semplice e così riassumibile: la ASL di Frosinone bandisce un concorso per Medici specializzati in Psichiatria per assegnare la Dirigenza di un reparto di Psichiatria di emergenza (in termini tecnici: UOC Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura).
L’Ordine Regionale degli Psicologi impugna presso il TAR di Latina il bando del concorso ritenendolo lesivo del diritto degli Psicologi di afferire al Concorso e al ruolo di dirigenza, ottenendo ragione dallo stesso tribunale amministrativo.
Non è qui in discussione il legittimo diritto di tutte le professioni ad avere accesso alla Dirigenza, ma va affermato con forza che il diritto a Dirigere non deve rispondere a logiche di opportunismo di carriera dei Dirigenti tabellati dalle leggi (in particolare nell’elenco all’articolo 4 del DPR 484/1997) ma deve sottostare a un principio di opportunità per offrire alla cittadinanza la maggiore garanzia di tutela della salute.
Restando nel merito di questa vicenda, che nella logica in cui è andata dipanandosi rappresenta un vulnus e un grave precedente non solo per la specificità della Dirigenza in gioco ma per tutta l’area della Dirigenza sanitaria, è importante chiarire rapidamente alcuni aspetti:
- i SPDC sono reparti di ricovero in condizione di urgenza e emergenza, solo raramente di ricovero in elezione; sono reparti dove il ricovero avviene, di norma, nella piena collaborazione con l’utente ma anche, in circa il 10/15 % dei ricoveri, in contrasto con la sua volontà: è il caso del trattamento sanitario obbligatorio, che necessità della proposta e convalida di un medico (per la convalida è necessario che sia un medico del SSN e, per prassi - ma non per legge nazionale – specializzato in Psichiatria, al fine di meglio tutelare il paziente con una valutazione competente, in allineamento con analoghe legislazioni europee), successivamente validate dalle Ordinanze del Sindaco e del Giudice Tutelare.
- Il personale del SPDC, è composto da molte figure, prevalendo il ruolo dello Psichiatra che garantisce la sua presenza 24 ore al giorno per 7 giorni, con almeno la compresenza di due specialisti (uno per il ruolo di guardia, l’altro per la gestione del reparto); sono poi presenti le figure infermieristiche e socioassistenziali (con analoga copertura dell’orario di lavoro) guidate dal Coordinatore, e a seguire - più esigui per numerosità e con tempo di presenza concentrata nei giorni feriali e in orario diurno - lo Psicologo, i Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica e, in alcuni casi, l’Educatori o figure affini.
- È un reparto ospedaliero dove la gran parte del lavoro consiste, a partire dalla visita in Pronto Soccorso, nell’inquadrare il paziente dal punto di vista diagnostico, con particolare attenzione nella diagnostica differenziale (quante volte persone con crisi emotive e del comportamento sono risultate affette da tumori o emorragie cerebrali, intossicazione da sostanze stupefacenti o di altra natura, patologie endocrinologiche, demenza!), approntare delle cure psicofarmocologiche appropriate (e compatibili con le condizioni generali di salute, con le eventuali altre patologie e terapie in corso), indirizzare gli approfondimenti clinici e strumentali necessari come gli esami ematologici, le indagini radiologiche, la richiesta di consulenze specialistiche, effettuare test psicodiagnostici di approfondimento, avviare il paziente a un recupero, per quanto possibile, delle sue condizione di benessere anche con strumenti psicoterapici e riabilitativi per costruire, da ultimo, una dimissione sicura e concordata con i servizi territoriali (i Centri di Salute Mentale) che, ricordiamolo, sono sotto l’egida organizzativa, come i SPDC, del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze Patologiche. Per chi aveva dimenticato il ruolo a tutto tondo del Dirigente Psichiatra è bastata la pandemia di Covid a riattivare il suo “dover essere medico, prima di tutto!
- Si chiarisce da sé, dunque, che chi dirige svolge sicuramente un ruolo gestionale e organizzativo, non certo però di mere questioni logistiche, ma in primo luogo di aspetti clinici rispetto ai quali è necessaria consapevolezza e competenza. Anche la Corte di Cassazione, nell’attribuire la colpa sia nella carenza organizzativa e nella inadeguatezza gestionale dell’équipe sia nell’indirizzo operativo sul singolo caso clinico, fanno ancora nominalmente (e sostanzialmente) riferimento alla figura del Primario (termine abolito dalla riforma del 1992). Peraltro il primario psichiatra è altresì titolare di una posizione di garanzia nei confronti del paziente, anche se questi non sia sottoposto a ricovero coatto, ed ha, pertanto, l’obbligo – quando sussista il concreto rischio di condotte autolesive, anche suicidiarie – di apprestare specifiche cautele, in base alle proprie competenze professionali (Cassazione penale sez. IV, 27/11/2008, n.48292).
Rimane veramente di difficile comprensione - per qualsiasi cittadino - come l’attribuzione di una Dirigenza con queste caratteristiche non venga considerata, senza dubbio alcuno, di pertinenza di un Medico e sua prerogativa esclusiva.
Pur nel rispetto della professionalità dei colleghi psicologi, che nel loro “ambito” meritano tutela e diritto alla progressione professionale, Anaao Assomed adotterà tutte le misure sia a livello normativo che giurisdizionale atte a contrastare e modificare l’orientamento che si sta consolidando secondo cui possono concorrere alla direzione delle U.O.C. con competenze multidisciplinari tutte le figure professionali che vi operano, indipendentemente dalle specifiche competenze, professionalità e formazione. Quanto sopra a tutela della professionalità Medica e a tutela della salute della collettività.
Guido Coen Tirelli
Segretario Anaao Assomed Lazio
04 maggio 2021
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Lettere al direttore