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Il rammarico dell’Aie per non essere stati coinvolti nel Cts

di Salvatore Scondotto

19 MAR - Gentile direttore,
in merito alla recente riorganizzazione del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) della Protezione Civile per l’emergenza COVID-19 e, altresì, alla nomina dei membri del Tavolo Tecnico per la revisione dei parametri di rischio epidemiologico del Ministero della Salute, si nota che non è stata coinvolta e non è stata presa in considerazione l’esperienza che l’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE) può mettere a disposizione.

L’Associazione Italiana di Epidemiologia raccoglie gli epidemiologi che in Italia, nel Servizio Sanitario Nazionale e nelle sue articolazioni Regionali, negli istituti di ricerca e nelle università svolgono ricerca ed intervento sui temi delle malattie croniche e delle malattie trasmissibili con particolare riguardo agli interventi che possono essere più utili per la prevenzione delle malattie e il loro contenimento.
 
Anche attraverso la propria rivista, Epidemiologia e Prevenzione, AIE è stata molto presente nell‘ultimo anno coordinando studi, ricerche ed interventi nelle realtà regionali. E’ autore dell’unico studio sulla attività di contact-tracing nel nostro Paese, ha promosso e coordinato lo scambio settimanale di dati di sorveglianza tra le regioni e PA per l’analisi dei nuovi casi di Covid-19 per classi di età e ha messo a punto e a disposizione di tutti un sistema di elaborazione dei dati giornalieri della Protezione Civile (sistema MADE) per proiezioni quotidiane su diversi parametri.

L’esperienza degli iscritti alla Associazione è una risorsa di rilievo per quanto riguarda la valutazione epidemiologica dei dati per gli interventi di sanità pubblica a livello regionale, quali le attività e i contenuti della sorveglianza, il contact tracing, l’uso di test diagnostici, i programmi di vaccinazione, il follow-up di popolazione, la valutazione della efficacia degli interventi, la valutazione a lungo termine degli effetti delle infezioni (Long-Covid-19).
 
Sono tutte attività per le quali è necessaria estrema competenza specifica, propria della epidemiologia, una grande capacità tecnica di valutazione ed interpretazione dei dati, e una matura esperienza della gestione della epidemia a livello regionale che gli iscritti alla Associazione Italiana di Epidemiologia hanno e sono pronti a mettere a disposizione del governo del Paese.

L’Associazione Italiana di Epidemiologia ritiene dunque di poter dare un utile contributi a temi che vedono le discipline epidemiologiche coinvolte e offre la propria disponibilità per ampliare, su basi razionali, il consenso sulle decisione da prendere nei tavoli tecnici.
 
Salvatore Scondotto
Presidente Associazione italiana di epidemiologia

19 marzo 2021
© Riproduzione riservata

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