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Fisioterapisti e ostetriche ancora esclusi dagli aiuti del Governo

di Segreteria Nazionale Coina

19 MAR - Gentile Direttore,
non riusciamo ancora a comprendere perché, con l’emanazione del D.L. n. 30 del 13 marzo 2021, a firma del Presidente Mario Draghi, le figure professionali dei Fisioterapisti e delle Ostetriche siano rimaste nuovamente escluse dagli aiuti stanziati dallo Stato a favore degli operatori sanitari e delle loro famiglie.

A riguardo citiamo il passo del menzionato Decreto, all’articolo 2 comma 6, nel quale vengono individuate le categorie professionali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19, “…i lavoratori dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato, appartenenti alla categoria dei medici, degli infermieri, dei tecnici di laboratorio biomedico, dei tecnici di radiologia medica e degli operatori socio-sanitari, …”, e per le quali, in relazione “alle esigenze connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19”, viene individuata la possibilità, in alternativa al congedo retribuito, di usufruire del cosiddetto Bonus baby-sitting, che consiste in un riconoscimento di 100 euro settimanali da utilizzare per servizi di baby-sitting, così da porre un parziale rimedio alle difficoltà di gestione della prole da parte degli operatori sanitari chiamati a combattere la pandemia in atto.

Già in precedenza queste figure sanitarie sono rimaste escluse dalle misure destinate alla salvaguardia degli operatori sanitari adibiti al contrasto del virus. In merito possiamo comprendere come, un anno fa, nella frenesia alla lotta al Covid-19 e nel repentino avvicendamento di misure urgenti, non sia stato possibile il corretto inquadramento di tutti i soggetti realmente schierati sul campo.

Ora però, a seguito del D.L. n. 30 del 13 marzo 2021, e ad un anno dall’inizio della Pandemia, ci domandiamo per quale motivo il legislatore esclude nuovamente alcune professionalità sanitarie, fisioterapisti e ostetriche su tutte, dal dovuto riconoscimento in qualità di “professionalità impiegate per le esigenze connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19”.

Tali professionisti ricoprono un ruolo chiave nell’assistenza diretta ai pazienti, Covid-19 e non, verso i quali sono chiamati ad operare, svolgendo, ininterrottamente, ognuno per le sue competenze, in collaborazione con tutte le altre figure sanitarie, le proprie specifiche mansioni.

È chiaro come, in un quadro pandemico persistente come quello che stiamo vivendo, ci sia bisogno di indirizzare gli aiuti dello Stato a tutti i professionisti sanitari che quotidianamente prestano servizio a contatto con il virus. Sembra altresì indubbio che nei nostri ospedali non sia possibile attuare una riabilitazione motoria su un paziente Covid-19 senza l’impiego di un Fisioterapista, come non risulta possibile pensare di assistere le numerose puerpere positive al Covid-19, che quotidianamente si rivolgono al nostro sistema sanitario nazionale, senza la professionalità di una Ostetrica.

Per tutti i motivi sopraelencati il Coina, a difesa di tutte le professioni sanitarie, ha ritenuto doveroso scrivere al nostro Presidente del Consiglio, Dott. Mario Draghi, e al Ministro della Salute, On. Roberto Speranza, così da richiedere la revisione dei soggetti beneficiari di tali agevolazioni.

Segreteria Nazionale Coina

19 marzo 2021
© Riproduzione riservata

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