In legge di Bilancio distinguo inaccettabili tra i sanitari
di Gianni Melotti
16 NOV -
Gentile Direttore,
per la terza volta ci troviamo a fare i conti con l’ennesima mortificazione rifilata alle professioni sanitarie non infermieristiche. Stavolta ci si mette pure il governo a castigare gli uni e premiare gli altri senza un minimo di logica. Ricorderete le sparate sui 50 crediti Ecm regalati a medici e infermieri o, peggio, il mancato inserimento, dal fondo di solidarietà, in favore dei famigliari di eventuali vittime da covid 19, riservato ai soli medici, infermieri e operatori socio sanitari che avevano operato nella prima emergenza, come se le altre professioni non fossero state ugualmente in prima linea sul fronte Covid 19.
Ora, l’ennesima umiliazione la troviamo nella bozza della legge di stabilità 2021 dove, all’art 70, si promettono una “fraccacana” di soldi (335 milioni di euro) come riconoscimento e valorizzazione delle competenze e delle specifiche attività svolte dai soli infermieri dipendenti…. e gli altri chi sono? Figli del prete?
Hanno chiaro i politici cosa potrebbero fare medici e infermieri senza esami di laboratorio o senza una diagnostica per immagini, tutte cose che vanno avanti anche senza bisogno di infermieri, senza voler parlare di riabilitazione dove sia medici che infermieri non sono di casa?
Probabilmente la politica, nell’ennesimo abbaglio, sta rincorrendo le grida di talune sigle sindacali, le stesse che pensano di risolvere il problema salariale degli infermieri in sede di rinnovo contrattuale dove i fondi a disposizione sono stabiliti in base ad un indice inflattivo e sono pochi per tutti.
Se veramente la Politica volesse tirare i remi in barca e volesse seriamente risolvere le criticità delle professioni sanitarie, valorizzandone i distinti ambiti professionali, perché non apre una vertenza specifica evitando trovate estemporanee che gridano vendetta e che si spera vengano corrette nell’iter parlamentare del provvedimento?
Gianni Melotti
Fisioterapista respiratorio già in prima linea sui pazienti covid
16 novembre 2020
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