Fare il tampone dal medico curante. Ecco le cose da sapere
di Mauro Marin
16 NOV -
Gentile Direttore,
la
letteratura ha confermato l’importanza di un rapido tracciamento e isolamento di contatti stretti e casi sospetti per limitare la crescita dei contagi da covid-19. Gli accordi collettivi nazionali (ACN) del 30 ottobre 2020 per i
medici di medicina generale e pediatri di libera scelta prevedono rispettivamente agli artt. 3 e 4 le modalità di esecuzione dei tamponi antigenici rapidi fino al 31 dicembre 2020 ai loro assistiti e ad assistiti segnalati dal Dipartimento aziendale di Prevenzione che di norma gestisce le attività di tracciamento ora rafforzate con il supporto anche dei medici curanti.
Il target affidato al personale convenzionato all’art. 3 ACN MMG e art. 4 ACN PLS riguarda per i propri assistiti:
a) i contatti stretti asintomatici individuati dal medico curante convenzionato oppure individuati e segnalati dal Dipartimento di Prevenzione in attesa di tampone rapido;
b) caso sospetto di contatto che il medico curante convenzionato si trova a dover visitare e che decide di sottoporre a test rapido;
Qualora il medico si trovi ad operare in strutture rese disponibili dall’Azienda/Agenzia, per gli assistiti di altri medici curanti convenzionati:
c) contatti stretti asintomatici allo scadere dei 10 giorni di isolamento (Circolare Min Salute 12 ottobre 2020), identificati in base ad una lista trasmessa dal Dipartimento di Sanità Pubblica/Igiene e Prevenzione al medico individuato.
Il medico che esegue il tampone provvede alla registrazione della prestazione eseguita e del risultato ottenuto sul sistema informativo messo a disposizione dalla Regione anche grazie alla cooperazione applicativa del gestionale del medico. In caso di esito positivo il medico provvede a darne tempestiva comunicazione al Servizio Sanità Pubblica/Igiene e Prevenzione della propria Azienda/Agenzia per i provvedimenti conseguenti e raccomanda l’isolamento domiciliare fiduciario in attesa dell’esito del tampone molecolare di conferma. In caso di esito negativo il medico che ha eseguito il tampone rilascia attestazione al paziente.
Al medico curante spetta poi il compito delle certificazioni telematiche di malattia o infortunio e quarantena equiparata a malattia (
INPS 24 giugno 2020 e 9 ottobre 2020).
I medici curanti effettuano il compito aggiuntivo di effettuare i tamponi in sicurezza presso il proprio studio oppure presso locali pubblici messi a disposizione dalle Aziende Sanitarie tramite i Distretti Sanitari o altri enti pubblici. Ai medici che effettuano i tamponi è garantita dal Commissario per l’Emergenza Covid-19, tramite Regioni e Aziende, la fornitura dei tamponi, dei necessari dispositivi di protezione (DPI : mascherine, visiere e camici) e il supporto per lo smaltimento dei rifiuti sanitari a rischio infettivo nell’organizzazione aziendale ai sensi del DPR 254/2003.
L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato una guida per la ricerca e gestione dei contatti dei casi Covid-19 (
Rapporto ISS Covid-19 n.53/2020) e una guida per l’esecuzione tecnica dei tamponi (
Rapporto ISS Covid-19 n.11/2020) integrata da un
video per l’esecuzione dei tamponi e
per la tecnica di vestizione e svestizione al fine di una sicura protezione individuale.
L’INAIL ha pubblicato una
rassegna sui vari tipi di test per il Covid-19 e sulla loro
utilità di tracciamento e clinica per un’uso appropriato e sulla gestione dei certificati di infortunio per i lavoratori esposti al rischio biologico ai sensi del D.Lgs 81/2008.
Rimane condivisa tra medici USCA e medici curanti la gestione clinica territoriale degli assistiti nell’emergenza covid-19 secondo le raccomandazioni AIFA e le numerose linee guida pubblicate da
ECDC,
WHO,
ATS/ERS e
APP.
Mauro Marin
Direttore Distretto Sanitario – ASFO Pordenone
16 novembre 2020
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