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Adesione al Mes unico strumento per superamento imbuto formativo

di Pierino Di Silverio e Massimo Minerva

15 MAG - Gentile Direttore,
apprendiamo che nel prossimo “decreto Rilancio” sono previsti finanziamenti per 4.200 contratti di specializzazione aggiuntivi una tantum. 4200 borse rappresentano un importante investimento e di questo va dato atto al Ministero della salute considerando il contesto economico in cui si è mosso. 4200 nuovi contratti sembrano molti, ma non sono sufficienti, soprattutto se stanziati ‘una tantum’.

Il nostro sistema formativo è affetto da anni ormai da un patologia grave: l’imbuto formativo. Sono 6000 oggi i medici rinchiusi in un limbo post-laurea che ha assunto le caratteristiche di un vero e proprio buco nero. L’imbuto formativo, una patologia endemica, sottovalutata, non riconosciuta e non curata per troppo tempo, anno dopo anno cresce e ingloba parte delle nuove generazioni di medici e con esse le speranze di un futuro sanitario sempre più incerto.
Gli effetti di tale patologia sono e saranno devastanti su tutto il sistema.

Basti pensare che La somma dei contratti finanziati negli ultimi cinque anni è di 35.593 a fronte di fabbisogni di 41.041 stabiliti dalla Conferenza Stato Regioni. Con un deficit di 5.448. Il numero è sottostimato considerando il numero di contratti che si perdono per abbandoni di scuole dovuti alla volontà di fare altro oppure a gravi carenze di qualità di alcune scuole che l’Osservatorio Nazionale della formazione in Medicina fa finta di non vedere.

E sono anni che il sistema non riceve adeguato nutrimento, cercando di risolvere il problema sempre e solo in emergenza e con soluzioni estemporanee e creative.

L’assenza di programmazione dei fabbisogni, l’assenza di investimenti congrui e continuativi nella costruzione dei medici del futuro ha determinato la nascita e la crescita smisurata di un nuovo tipo di precariato a ‘basso costo’ e di una migrazione sanitaria che ormai è diventata la vera alternativa per i medici del presente e del futuro.

Ecco dov’è il problema.

E di certo la tendenza a voler aumentare i posti in medicina non può certo rappresentare una terapia valida, perché in tal modo si continuerebbe ad alimentare la patologia.

Cosi come Il mancato insediamento dell’Osservatorio scaduto nel marzo 2019 non rappresenta una terapia valida, venendo di fatto a mancare una cabina di regia, da troppo tempo autoreferenziale; ma soprattutto non rendere strutturale un aumento significativo di contratti non rappresenta una terapia valida.
Fin da adesso bisogna pensare a come risolvere il problema del finanziamento necessario per abbattere l’imbuto formativo.

Nel prossimo anno, 2021 avremo bisogno di 6000 contratti e quindi 150 mln nei primi due anni e 162 negli altri tre. Se consideriamo che al prossimo concorso parteciperanno 20000 neolaureati per un totale di circa 14000 borse (posto che le borse dello scorso anno vengano confermate) l’imbuto formativo, che vede già oggi 6000 giovani colleghi in ‘lista di attesa’ per poter entrare nel mondo del lavoro, verrà congruamente rimpinguato ancora una volta, invece che essere ridotto ed azzerato come nelle dichiarazioni che ascoltiamo.

L’adesione al Mes è l’unico strumento a disposizione per garantire la formazione di futuri specialisti e il superamento dell’imbuto.

Non possiamo peraltro dimenticare la definitiva evoluzione di un sistema formativo ormai lacunoso e incompleto, attraverso la trasformazione delle borse di studio attuali, ricordiamo prive di ogni qualsivoglia forma di diritto per il medico, a contratti di formazione lavoro e l’individuazione dei Learning Hospital.
Proprio i Learning hospital rappresentano infatti l’unico strumento valido per aumentare la capacità formativa di un sistema universitario che stenta a sopperire già oggi alle attuali richieste di formazione pratica.

Esiste insomma oggi più che mai la necessità di mutare un paradigma formativo per troppo tempo dimenticato.

Esiste soprattutto la necessità di assicurare alle decine di migliaia di giovani colleghi la possibilità di formarsi, e formarsi in maniera eccelsa affinché la nostra nazione non continui a ‘regalare’ eccellenze al resto d’Europa.

Non attraverso proclami sensazionalistici puntualmente smentiti o attraverso soluzioni tampone o peggio ancor attraverso proposte di riforma gattopardesche che miglioreremo la condizione dei giovani medici in Italia, ma solo attraverso una programmazione dei fabbisogni corretta ed una riforma della formazione post-laurea strutturata ed adeguata alle esigenze di un sistema sanitario europeo ancor prima che Italiano.
 

 

Pierino Di Silverio, Responsabile Nazionale Settore Anaao Giovani
Massimo Minerva, Presidente ALS-Fattore 2° - Associazione Liberi Specializzandi 


15 maggio 2020
© Riproduzione riservata

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