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Trento. Azienda sanitaria risponde alla Cisl Medici: “Nessun intervento contra legem

di Paolo Bordon

21 FEB - Gentile Direttore,
le scrivo in risposta alla lettera pubblicata sulla Sua testata a firma del dottor Nicola Paoli, segretario generale Cisl medici del Trentino, dal titolo "Nella PA di Trento calpestati i diritti del Mmg e dei pazienti" che contiene una serie di affermazioni che mi trovo costretto a dover pubblicamente smentire per dovere di verità.
 
Se il dottor Paoli si fosse informato contattando i nostri uffici avrebbe constatato che nulla è stato fatto contra legem ma Apss ha cercato di ovviare ad una situazione contingente che si è venuta a creare in seguito al pensionamento di un medico di medicina generale della Valle di Ledro e delle seguenti dimissioni del suo sostituto incaricato a tempo determinato in attesa del nuovo bando per la copertura della zona carente.
 
In questo frangente, Apss per garantire la continuità assistenziale ai 780 assistiti del professionista che ha lasciato l’incarico si è attivata al fine di garantire il diritto di scelta del proprio medico da parte dei cittadini della Valle percorrendo tutte le strade possibili e interpellando tutti i medici che avevano concorso per le zone carenti compresi quelli che avevano concorso per gli incarichi provvisori.
 
Per dovere di cronaca preme evidenziare che la zona della Valle di Ledro è una delle zone carenti di assistenza primaria ai sensi dell'art. 34 ACN del 29/07/2009 e ACP del 17/04/2007 e s.m.i. e, nonostante varie pubblicazioni per la copertura del posto vacante ad oggi non è stato possibile trovare un professionista disponibile.
 
Per tali motivi i funzionari di Apss si sono attivati, poi, per verificare la disponibilità degli altri medici operanti nella zona a farsi carico temporaneamente dei 780 pazienti rimasti senza assistenza del medico di medicina generale. Apss non ha deciso, quindi, «unilateralmente di allargare il numero di assistiti da 1.500 a 1.800» come affermato dal dottor Paoli ma, dal momento che, due dei tre medici della zona si erano autolimitati indicando in 1.300 il massimale degli assisiti, si è verificata la loro disponibilità a sospendere temporaneamente l'autolimitazione e a riportare il massimale a 1.500 assistiti come previsto dal contratto. È grazie quindi alla collaborazione e al grande atto di responsabilità dei medici di medicina generale che è stato possibile rendere disponibili i posti per i residenti della Val di Ledro fino a quando sarà individuato un professionista disponibile a ricoprire l’incarico nella zona.
 
Mi preme evidenziare che l’Azienda sanitaria del Trentino ha agito su vari fronti per risolvere una situazione critica cercando soluzioni condivise con i professionisti e con l’Amministrazione comunale e facendosi carico dei bisogni e del diritto dei cittadini di poter scegliere il proprio medico di fiducia e non come falsamente affermato dal dottor Paoli trattando gli ammalati «come pacchi postali».
 
Concludo rilevando che Apss sta valutando possibilità di ricorrere alle vie legali riservandosi ogni azione utile a garantire la tutela della propria immagine e dei propri professionisti compreso il sottoscritto.
 
Paolo Bordon
Direttore generale Azienda provinciale per i servizi sanitari

21 febbraio 2020
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