Droga alla guida. Norme del Codice della strada da rivedere
di Manlio Protano
23 DIC -
Gentile Direttore,
chi le scrive é un Medico che fin dalla riforma della legislazione sugli interventi terapeutici, preventivi e di contrasto all'uso di sostanze stupefacenti (T.U. 309/90), ha visto passare sotto i suoi occhi tutte le "emergenze" possibili negli ultimi venti anni. E il nostro Sindacato rappresenta la grande maggioranza di questi Medici, sia in Lombardia sia in Italia.
Abbiamo vinto, insieme ai colleghi dei Serd di tutta Italia, il dilagare del consumo di eroina, dell'infezione da HIV, dell'epatite B.
Stiamo affrontando, dove le Aziende Sanitarie lo permettano, l'emergenza sulle nuove droghe psicoattive e sul consumo combinato con le bevande alcoliche in modo esagerato. Stiamo intervendendo sulle Dipendenze da Gioco d'Azzardo, da Internet e Gioco compulsivo.
Noi ce la mettiamo tutta. Anche se: veniamo visti come l'ultima ruota del carro, nelle Aziende Sanitarie per il rispetto della professionalitá. Stiamo assistendo alla psichiatrizzazione di un fenomeno che in realtá non ha cause psichiatriche (vedi diverse dichiarazioni del WHO): un enorme passo indietro culturale...
Pazienza...sindacalmente ci riteniamo dei dinosauri professionali, ancorché viventi e con la forza e la competenza che abbiamo.
Poi succede he la realtá diventa dramma: fatti come le due ragazze falciate a morte a Roma, o quelle morte nelle strade di qualsiasi periferia ci fano montare la rabbia e il dolore.
Perché: la percezione di chiunque lavori nell'ambito delle Dipendenze Patologiche é la sostanziale inadeguatezza del sistema preventivo repressivo, cominciando dall'attuale Codice della Strada, dove l' attuale distinzione dei percorsi di revisione della patente produce effetti nefasti e imprevedibili sui percorsi organizzativi delle competenze. Distinguere in modo dicotomico come ora (art.186 e art.187), non ha piú senso e rischia di fuorviare i percorsi preventivi e repressivi sulle condotte illecite all guida.
Quelle che hanno falciato due povere adolescenti di 16 anni a Roma, ad esempio, e distrutto la vita delle loro famiglie, ne sembra un esempio...
Nessuno puó sentirsi piú al sicuro...
Dott. Manlio Protano
Vicepresidente Sindacato FVM (Sindacato Medici Italiani)
Regione Lombardia
23 dicembre 2019
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