Il “rinnovo” dei vertici aziendali nelle Marche prima tarda e poi si inceppa: non si trova un elenco
di Claudio Maffei
26 NOV -
Gentile direttore,
la Regione Marche dopo un lungo travaglio (termine che sembra particolarmente adatto visto che riguarda una procedura durata nell’ultima fase più o meno nove mesi, quelli trascorsi dalla pubblicazione dell’avviso pubblico per la selezione) ha finalmente nominato i nuovi Direttori generali dei suoi quattro enti, confermando per lo più i precedenti Direttori. In questo travagliato (ci risiamo!) percorso all’ultimo momento ci si sta scontrando con un ultimo ostacolo: manca nelle Marche l’elenco degli idonei al ruolo dei Direttori Sanitario, Amministrativo e dei Servizi Socio-sanitari.
Infatti, il
Decreto Legislativo del 4 agosto 2016, n. 171, all’articolo 3 prevede che il direttore generale nomini queste figure attingendo obbligatoriamente agli elenchi regionali di idonei, anche di altre regioni, appositamente costituiti, previo avviso pubblico e selezione per titoli e colloquio. E questo elenco adesso non si trova. Perché non c’è, o almeno non c’è nella Regione Marche.
Il motivo di interesse di questa vicenda non sta nella dimenticanza di un passaggio amministrativo in una procedura peraltro particolarmente rilevante, ma sta nella cultura che la sottende. Alla politica nelle Marche (ma non credo che sia un atteggiamento solo marchigiano) piace avere le mani libere nella nomina dei cosiddetti vertici aziendali. E questo nelle Marche ha comportato ad esempio tempi biblici nella nomina dei “nuovi” DG, arrivata adesso (in pratica a fine legislatura regionale) dopo che l’elenco nazionale degli idonei era uscito nel febbraio 2018. Ma altri segnali di “autarchia” della politica nelle nomine delle alte Direzioni erano già da tempo partiti dalle Marche come la trasformazione dei Direttori di Area Vasta in Dirigenti di Area vasta, il ricorso per le Direzioni Generali a soli marchigiani e la scelta di non prevedere per le direzioni degli organi tecnici regionali (Servizio ed Agenzia) gli stessi requisiti previsti dalla normativa nazionale per la direzione delle Aziende.
La previsione nel Decreto del 2016 di elenchi di idonei per i ruoli di Direzione è un timido tentativo di porre un argine ai margini di discrezionalità della politica nella scelta di chi mettere ai vertici delle Aziende. Ma anche questo nelle Marche sembra troppo e quindi … ci si dimentica dell’elenco dei Direttori Sanitari, Amministrativi e dei Servizi Socio-sanitari. Ci sono pur sempre gli elenchi delle altre Regioni, ma questo penalizzerebbe chi avendo tutti i titoli per quei ruoli (compreso la partecipazione ai corsi di formazione manageriale abilitanti) non aveva immaginato la possibilità che la Regione Marche si dimenticasse di utilizzarli dopo averli – come d’obbligo – previsti.
Claudio Maffei
Medico in pensione già Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera Umberto I di Ancona, della ASL 3 di Fano e dell'IRCCS INRCA di Ancona
26 novembre 2019
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Lettere al direttore
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001
Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari
Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013
Riproduzione riservata.
Policy privacy