Scuole di osteopatia. Abbiamo fiducia nel legislatore
di Roberta Filippazzi
12 NOV -
Gentile Direttore,
ferve comprensibilmente nelle ultime settimane il dibattito sul prossimo riconoscimento di osteopati e chiropratici e sull’eventuale equivalenza dei loro corsi e titoli di studi pregressi. Come giustamente afferma il
Presidente della Federazione nazionale degli Ordini TSRM-PSTRP, nessuno ad oggi può vantare anzitempo pedagogie o titoli di studio che consentano automatica iscrizione all’Albo e conseguente legittimità di esercizio professionale. Neppure gli scriventi.
Ciò nonostante, riteniamo doveroso citare pubblicamente i requisiti formali che abbiamo conseguito negli ultimi dieci anni, a dimostrazione di quanto la fiducia negli strumenti legislativi possa aver consentito di tutelare quanto più possibile i discenti della materia e, in fondamentale istanza, il diritto alla salute dei cittadini. Malgrado lo specifico vuoto normativo che auspichiamo venga presto colmato.
Come necessaria premessa, condividiamo nondimeno il parere che identifica nella formazione autoreferenziale e fuori controllo il rischio principale per la professione dell’osteopata in Italia. Considerando altresì il probabile incremento dell’abusivismo sanitario collegato a queste pedagogie contestabili, potremmo addirittura sostenere senza tema di smentita che oggi varie persone che non possiedano un titolo di studio sanitario si definiscano artatamente “osteopata” nel tentativo di poter operare in qualche modo in virtù dell’assenza di disciplina. Caos deontologico e deregolamentazione sono conseguenze a cui ben poco le associazioni di categoria hanno potuto porre rimedio.
Viceversa, a dimostrazione di quanto la trasparenza e la legalità nelle attività educative possano contemperare esiti qualitativi interessanti e incentivo dell’iter legislativo che sancisca la dignità delle nuove professioni, modestamente rendiamo nota la nostra esperienza:
· Essendo stati formati per la specifica didattica e avendo più volte verificato l’efficacia dei trattamenti osteopatici mediante gli esiti favorevoli di ricerche da noi stessi condotte e pubblicate, gestiamo un Istituto di formazione dal dicembre 2006;
· Dopo aver sottoscritto nell’ottobre del 2010 un Contrato di Partenariato tuttora in vigore con un Istituto post-secondario, riconosciuto in Europa per la formazione degli osteopati, presentammo domanda di autorizzazione per l’insegnamento dell’Osteopatia al MIUR regionale, in osservanza della “Disciplina nazionale del funzionamento di scuole ed organismi didattico-educativi stranieri in Italia”. Norma quest’ultima che impone la denuncia all’autorità competente per tutti coloro che intendano erogare in Italia corsi sotto controllo internazionale;
· Rischiando il diniego, e quindi l’interruzione delle attività, riscontrammo nel luglio 2011 autorizzazione ufficiale per l’erogazione di corsi in Medicina Osteopatica da parte della stessa autorità dello Stato. Conseguenza immediata fu l’esenzione IVA dalle tasse scolastiche;
· Conquistata in tal modo la possibilità di garantire quanto meglio possibile i propri studenti e la rappresentanza istituzionale di questa nuova attività sanitaria, nel 2012 la scuola pioniera conseguì nuova autorizzazione in qualità di Provider nazionale ECM, con la finalità di rendere altrettanto tracciabile la formazione continua dei professionisti sanitari da educarsi alla Terapia Manuale Osteopatica;
· A seguito di richiesta di chiarimenti da parte del Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca del Ministero dell’Istruzione in Roma, la stessa Amministrazione protocollò agli atti ufficiali nel novembre del 2016 la delibera di autorizzazione regionale, come da noi riscontrata in tempestiva risposta. Dopo un anno, lo stesso ufficio illustrò formalmente ad altra scuola di osteopatia che ne sollecitò l’iniziativa che la stessa autorizzazione in possesso della realtà concorrente non corrispondesse a riconoscimento “quale istituzione universitaria statale, autorizzata al rilascio di titoli avente valore legale”, non esistendo ovviamente formazioni universitarie in Osteopatia in mancanza dell’istituzione della medesima professione sanitaria;
· Grati ai colleghi per il loro involontario
assist che diffuse la conoscenza dei nostri requisiti, fummo onorati per la richiesta di acquisizione parere da parte della Commissione XII della Camera dei Deputati, preliminare alla stesura dell’articolo 7 del DDL Lorenzin intitolato “Identificazione della professione sanitaria di osteopata” e divenuto legge dello Stato nel gennaio 2018;
· In virtù del privilegio derivato dalle proprie autorizzazioni, i corsi in osteopatia dell’Istituto proseguono ad oggi regolarmente, fiduciosi che il legislatore possa riconoscere le competenze internazionali degli osteopati così formati, ovvero il merito di chi ha voluto e saputo investire le proprie energie e le proprie risorse nella nuova professionalità nazionale.
Questa breve cronistoria è stata redatta a immatricolazioni chiuse per il 2019, ovvero senza alcun intento pubblicitario. La stessa non ha lo scopo di discriminare chi non abbia considerato determinanti gli stessi requisiti pedagogici nelle differenti scelte per la propria formazione in Osteopatia. Al contrario, ci auguriamo che i nuovi Decreti possano permettere a tutti gli operatori di integrare efficacemente le competenze e coltivare in tal modo le conoscenze per l’esercizio della stessa arte.
Noi stessi abbiamo trasmesso al Presidente della Federazione degli Ordini la documentazione pubblica, attestante l’assenza di certezze circa le equivalenze dei nostri corsi di studi con la futura disciplina pedagogica in Osteopatia. Né ci permetteremmo mai di dare per scontato che i titoli di studio internazionali conferiti ai nostri studenti possano corrispondere in toto alle nuove lauree italiane. Ci auguriamo, tuttavia, che la stessa fiducia nello Stato che animò le nostre scelte possa ispirare lo Stato al più equo riconoscimento dell’Osteopatia e stimolare con lo stesso obiettivo iniziative solidali dell’intera categoria professionale.
Roberta Filippazzi
Direttore Amministrativo dell’Istituto europeo per la medicina osteopatica
12 novembre 2019
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