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Perché i tetti di spesa ai privati sono sbagliati

di Roberto Cutajar

29 OTT - Gentile Direttore,
l’Istituto Scientifico Stella Maris di Calambrone per la neurologia e psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza ha visto parzialmente accolto dal TAR Toscana (vedi sentenza) un ricorso contro la DGR 1220/2018 in cui la Regione stabiliva un tetto finanziario per l’IRCCS che decurtava la produzione ospedaliera dell’IRCCS di circa 1.000.000,00 di euro e, soprattutto, consentiva un recupero pluriennale stabile, addirittura anche retroattivo sul 2018, della percentuale di remunerazione dei ricoveri ospedalieri in favore di bambini extra-regionali, che le Regioni di provenienza dei medesimi piccoli pazienti si rifiutano di rimborsare alla Regione, nonostante la loro necessità di cure e sovente impossibilità di curarli nella loro presso i propri servizi.

Questa misura avrebbe reso stabilmente precari i bilanci dell’Ente in quanto la trattativa sui rimborsi di regola avviene due o tre anni dopo l’anno in cui sono avvenuti i ricoveri. Questo rende impossibile ogni programmazione pluriennale di acquisizione di attrezzature sanitarie di ultima generazione e di costruzione o ammodernamento delle strutture edilizie della Fondazione, per l’evidente impossibilità di ottenere prestiti e mutui dalle banche, appunto per l’incertezza continuata negli anni dei bilanci.

Il TAR ha ritenuto giustamente illegittima questa disposizione domandando “come l’operatore economico potrebbe prevedere quali Regioni non provvederanno a far fronte alle prestazioni rese a favore dei loro cittadini da parte di altre Regioni né quali “misure organizzative e strategiche” l’operatore sanitario pur “prudente e accorto” potrebbe porre in essere. Le previsioni in esame, in altri termini, come rilevato dalla ricorrente, ledono la certezza dei rapporti giuridici e il legittimo affidamento, esponendo gli operatori sanitari al mancato riconoscimento ex post di prestazioni rese a residenti in altre Regioni, pur essendo le stesse state erogate nel rispetto dei limiti di spesa regionali, con l’effetto che le previsioni stesse sono illegittime e devono essere annullate”.

La medesima sentenza poi ritiene possibile l’apposizione di un tetto all’IRCCS, ma non sulla base di un calcolo teorico di prestazioni ‘potenzialmente inappropriate’ e tenendo presente che la Regione su tale materia si è data precise regole di analisi dell’appropriatezza delle prestazioni, che la Regione medesima ha completamente disatteso. Infatti, l’IRCCS ha dimostrato ed i Giudici hanno accolto che applicando le regole regionali relative alla verifica dell’appropriatezza delle prestazioni ospedaliere le stesse risultano invece perfettamente appropriate.
 
Sull’apposizione di un tetto finanziario alle prestazioni ospedaliere dell’IRCCS, che il TAR ha ritenuto in via di principio apponibile, facciamo però notare che il nostro Istituto Scientifico è l’unico in Italia interamente dedicato alla ricerca e all’assistenza ospedaliera per i bambini affetti da malattie del cervello e della mente. Attualmente le liste di attesa dell’Ospedale Stella Maris, per alcune patologie tra cui l’autismo, arriva addirittura al 2021, un vero e proprio scandalo della sanità.

A ciò si aggiungono la drammatica situazione di circa 700 bambini in attesa di una presa incarico nell’ambito dei nostri Day Services ambulatoriali. E’ buon senso concludere che l’attività dell’IRCCS non solo non dovrebbe essere limitata o frenata ma dovrebbe essere incentivata a collocarsi sulla massima efficienza, tenendo comunque conto che la risposta in tale delicato settore la risposta della sanità italiana e di quella regionale è assolutamente insufficiente. Si pensi che per tutto il territorio italiano, come segnala un importante documento della SINPIA, la Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile i posti letto sono solo 289 (di cui 58 presso il nostro Istituto Scientifico!), un altro scandalo della sanità italiana. Si pensi che secondo gli ultimi dati epidemiologici un bambino ogni 68 nati potrebbe essere portatore di una diagnosi di autismo.

In queste condizioni è naturale che i bambini di tutta Italia si rivolgono alla Stella Maris, perché non trovano risposte in molte altre Regioni (molte Regioni non hanno nemmeno un posto letto ospedaliero). Inoltre, l’innovatività delle terapie proposte, tra cui per mero esempio la tele-riabilitazione supportata dall’ingegneria dell’interazione sociale (che crea notevoli risparmi al SSN), l’eccellenza internazionale della propria ricerca, supportata da attrezzature di avanguardia nel campo della genetica e delle neuroimaging, (l’IRCCS dispone dell’unica macchina di Risonanza Magnetica 7T, la più potente presente su territorio italiano), la presenza di medici tra i più bravi a livello nazionale ed internazionale, ovviamente creano attrazione da tutta Italia.

Tutto questo dovrebbe essere motivo di orgoglio e piena soddisfazione. Non a caso il  Ministero della Salute valuta come un punto di forza qualitativo l’attrattività nazionale di pazienti da parte degli Istituti Scientifici nazionali (la Stella Maris è un ospedale di rilevanza nazionale) laddove la Regione, con la DGR 1220/2018, obiettivamente, lo ha ritenuto un sorta di inconveniente da disincentivare.

In tutto questo c’è qualcosa di irrazionale e che non va nell’approccio della politica alle problematiche dei bambini affetti da malattie del cervello e della mente. I bambini e le loro famiglie che da tutta Italia vengono a curarsi a Stella Maris hanno bisogno di una migliore considerazione ed attenzione da parte delle istituzioni sanitarie. Su questo il nostro IRCCS può dare proposte convincenti alle autorità preposte alla programmazione regionale.

La Regione non limiti l’azione di Ospedali come la Stella Maris che da anni ed anni, con l’entusiasmo e la bravura dei propri medici e del personale sanitario tutto, si affanna a dare risposte che spesso il SSN non riesce a dare nel nostro settore specialistico, Proponiamo una Conferenza regionale degli operatori del settore che faccia il punto della situazione nella risposta del sistema ai nostri bambini.

Roberto Cutajar
Direttore generale IRCCS Stella Maris

29 ottobre 2019
© Riproduzione riservata

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