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Sì all’infermiere di famiglia con il medico di famiglia

di Massimo Calisi

10 LUG - Gentile Direttore,
il disegno di legge a prima firma del senatore Gaspare Antonio Marinello andrebbe a modificare la legge 502/92 introducendo la nuova figura di infermiere di famiglia per affiancare quelle del medico di famiglia, del pediatra e dello specialista ambulatoriale nell’erogazione dell’assistenza nel Distretto sanitario delle Asl.

Quali sono le competenze dell’assistenza dei Distretti Sanitari, quali nello specifico quello del medico di famiglia e quali quelli dell’infermiere di famiglia proposto?

Il provvedimento di modifica di legge si prefigge l’obiettivo del pieno riconoscimento della professione infermieristica come figura di riferimento per lo sviluppo e il potenziamento dei servizi territoriali di assistenza territoriale, garantendo assistenza ai malati cronici che non richiedono cure intensive in ospedale. Una assistenza sanitaria erogata anche al domicilio del paziente dall’infermiere in collaborazione con il medico di famiglia, se non indicato il ricovero ospedaliero.

 Le competenze dell’infermiere di famiglia naturalmente sono sempre definibili tra le attività descritte nel profilo professionale infermieristico e non si tratta di ascrivere all’infermiere di famiglia qualche mansione in più per esempio tra quelle del medico di famiglia o altro. Il campo delle competenze sanitarie dell’infermiere di famiglia si potrebbero riassumere come tutte le attività sanitarie ai fini della tutela della salute del cittadino fatto salvo le competenze sanitarie previste dal medico di famiglia.

Le competenze del medico di famiglia sono: il primo contatto per la richiesta di salute del cittadino all'interno del sistema sanitario. Il medico di famiglia fornisce accesso diretto e illimitato nel proprio studio medico, si occupa di tutti i problemi di salute, indipendentemente da età, sesso ecc. Il campo delle competenze del medico di famiglia sono tutte quelle del profilo professionale medico chirurgico: la prevenzione, la diagnosi, la cura, la riabilitazione, le prestazioni farmaceutiche e le richieste di prestazioni specialistiche.

Non si faccia poi confusione tra microteam (studio medico singolo) e UCCP unità di cure complesse primarie ovvero associazioni mediche multiprofessionali o Case della salute (multipli studi medici di mmg/pls/studi medici dedicati). Nè confusione tra governo clinico decisionale presente anche in atti “burocratici-medici”, come ricette ripetitive o certificati per assenza lavoro o per patente o per ricovero in residenze, per riabilitazione, per presidi per pazienti cronici (diabete, incontinenti ecc) e atti amministrativi.
 
Gli unici atti amministrativi nello studio del medico di famiglia sono l’agenda di prenotazione di visite o informazioni sugli orari dei medici o di orari per altri servizi. Questi atti amministrativi sono gli unici atti a essere delegabili alle segretarie se presenti nel “microteam” dello studio del medico di famiglia. Anche in caso di aumentato carico per incremento di popolazione anziana e di cronici anche l’unico ad avere la competenza su tutti gli atti sanitari ai fini di diagnosi e cura è il medico il quale non li può delegare. L’unica maniera per ridurre l’aumentato carico di lavoro nello studio singolo/microteam è la riduzione del numero ottimale e del numero massimale di scelte in medicina generale. Inoltre la riduzione del carico di lavoro per atti di maggiore complessità che richiedono tempo/consulto/team multimedici/infermiere ma che non richiedono il ricovero è possibile con la presenza del medico di famiglia e dell’infermiere di famiglia negli ambulatori del Distretto sanitario.

Il Distretto sanitario è la struttura di servizi sanitari territoriale della asl e svolge attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione di primo livello territoriale ma di una certa complessità non erogabili nel singolo studio del medico di famiglia ma di tutto ciò che non è ospedaliero come le acuzie tempo dipendenti e come le alte specializzazioni.

Il medico di famiglia eroga le prestazioni capillarmente con lo studio singolo nell’ambito geografico di scelta, ovvero per quello che le normative Legge Balduzzi e Patto della Salute hanno richiesto agli acn di declinare come AFT-assistenza funzionale territoriale quindi monoprofessionale medico : l’AFT (o adesso chiamate microteam per presenza di segretaria) può essere singola postazione medica ma anche in gruppo con altri medici di famiglia. In AFT (microteam) studio del singolo medico è possibile la presenza di segretaria di studio nonché la presenza di infermiere di studio di medicina generale. Le prestazioni sanitarie nelle AFT/microteam sono davvero quello di primo impatto e più semplici. Nel Distretto vanno erogate invece le altre prestazioni di una certa complessità.

La legge Balduzzi e il Patto della salute richiedono un accordo collettivo-acn che veda il medico di famiglia protagonista nel Distretto sanitario poiché il Distretto è emanazione capillare di servizi complessi di primo livello i quali servizi per intensità non possono essere erogati nel singolo studio monoprofessionale medico/microteam/AFT. Quindi il medico di famiglia esercita nel team multiprofessionale medico del Distretto: ambulatori medici h12 anche con ambulatori per codici bianchi/verdi. Inoltre ambulatori in team per ecografia ecg cardiologia oculistica radiologia continuità assistenziale nonché ambulatori per Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali- PDTA multidisciplinari per bpco diabete mellito, ipertensione arteriosa osas, oncologia, screening e ambulatori di neurologia dermatologia, vaccinazioni, psicologi ecc. Poi ben venga l’ambulatorio infermieristico dell’infermiere di famiglia per assistenza territoriale e domiciliare per pazienti di una certa complessità .

Il nuovo acn deve stabilire modelli complessi territoriali multiprofessionale medici e sanitari come richiesto dalla legge Balduzzi e dal Patto della salute. Il nome poco conta: Case della Salute, Uccp o Team multiprofessionali medici. Quello che conta è erogarli nel Distretto sanitario, luogo multiprofessionale capillare di una certa complessità per le risposte alle richieste sempre più complesse di salute del cittadino.

Il Distretto sanitario deve perciò vedere protagoniste le due figure sanitarie più importanti per la salute: quella del medico di famiglia/pediatra di libera scelta e quella dell’infermiere di famiglia.

Dott. Massimo Calisi
Medico di famiglia a Pescar
FISMU Federazione Italiana Sindacale dei Medici Uniti

10 luglio 2019
© Riproduzione riservata

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