Il ministro Grillo e i medici dall’aldilà
di Michele Valente
21 GIU -
Gentile Direttore,
durante la recente mobilitazione dei pensionati contro il taglio degli assegni cinicamente attuato per aiutare in qualche modo le casse dell’Inps, falcidiate dal reddito di cittadinanza e da quota 100, alcuni manifestanti issavano un cartello che, parafrasando lo slogan preferito dal movimento al governo, portava la scritta “Sanità-Sanità-Sanità”.
È sempre più evidente che la gente sta aprendo gli occhi, stanca di pagare sulla propria pelle gli errori e gli orrori politici che stanno riducendo una delle Sanità migliori al mondo a fanalino di coda in Europa. Un’Europa che se la ride attirando fuori dall’Italia fior di laureati trattati da paria nel loro Paese che non sa più a che santo votarsi per mantenere attivi gli ospedali, abbreviare le scandalose liste d’attesa e assicurare una decente assistenza sul territorio attraverso i medici di famiglia.
Persino il ministro Grillo ha dovuto prenderne atto e ha voluto dare una prova di esistenza in vita (politica) con un’uscita da par sua “non possiamo rischiare di arrivare a pensare di far resuscitare i medici”! E poi “svela” che “ci sono ostacoli non legati all’acquisizione di competenze ma burocratici e amministrativi”. Brava, collega Ministro, c’è arrivata anche Lei. Ma cosa sta facendo per cambiare la situazione che andiamo denunciando da anni? Basterebbe, per iniziare, trattare un po’ meglio i pochi medici rimasti prima che scappino anche loro e rendere appetibile il lavoro del medico in Italia.
“Dobbiamo riuscire a portare a casa una riforma che abbrevi o che annulli tutti i tempi morti” ha banalizzato la collega Ministro, senza accorgersi che i Ministri che veramente contano stavano decidendo di tagliare altri due miliardi alla Sanità.
Collega Ministro sveglia! Le soluzioni le stanno già attuando appaltando interi servizi di area medica e clinica, amministrativi, logistici e infermieristici ai privati. Si tolgono fette sempre più consistenti alla gestione pubblica con l’obiettivo non dichiarato di dismettere interi ospedali cominciando da quelli in project financing, i cui costi di affitto sono ormai insostenibili per il sistema pubblico.
Questa sembra essere la programmazione, cara collega Ministro, il resto è solo lacrime e per rimediare a questo disastro non basterebbe neppure resuscitare i medici morti. Meglio sarebbe resuscitare qualche Ministro capace!
Michele Valente
Presidente Ordine Medici Vicenza
21 giugno 2019
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