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Ricercatori precari. Bene ha fatto Gallera a sollecitare Grillo

di Associazione Ricercatori in Sanità

18 MAG - Gentile Direttore,
leggiamo con piacere l’articolo su Quotidiano Sanità relativo alla volontà dell’Assessore Giulio Gallera di scrivere al Ministro della Salute per sollecitare una rapida conclusione dell’iter burocratico sull’inquadramento dei ricercatori sanitari degli IRCCS pubblici italiani. Come principali interessati, anche noi precari dei 4 IRCCS pubblici lombardi auspichiamo una veloce conclusione di questo iter che prevedrà la creazione di una nuova forma contrattuale: un tempo determinato di 5+5 anni (TD) a sostituzione delle collaborazioni coordinate e continuative (i famosi co.co.co.) con cui molti di noi sono ancora pagati, in vari casi anche da oltre 15 anni.
 
L’Assessore ha sottolineato che è altresì importante che il Governo si impegni a portare a termine anche il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) che permetterà di regolamentare le nuove procedure concorsuali per l’assunzione del nuovo personale di ricerca; passo fondamentale per coprire il fabbisogno di ricercatori negli Istituti Lombardi e garantire, quindi, continuità dell’attività di ricerca dopo l’abolizione dei contratti co.co.co. nella pubblica amministrazione.
 
Ci permettiamo di esprimere una particolare riflessione circa l’accostamento fatto dall’assessore tra questo nuovo percorso e il concetto di stabilizzazione. Dal momento che il contratto a tempo determinato previsto per i ricercatori negli IRCCS pubblici non presenta - per ora - alcuna prospettiva di prosecuzione in contratti a tempo indeterminato (trattasi non di stabilizzazione), possiamo interpretare le parole dell’assessore come la volontà di Regione Lombardia di aprire il dialogo verso una reale definizione dei fabbisogni organici della ricerca dei 4 IRCCS pubblici lombardi, con pianificazione dei relativi fondi strutturali?
 
Auspichiamo, per concludere, che ai tavoli prospettati dall’assessore siano invitati a partecipare anche i rappresentanti dei ricercatori precari, in modo tale che, con la loro esperienza diretta nella ricerca, possano apportare un contributo costruttivo insieme alle altre figure coinvolte che si stanno impegnando, da diverso tempo, per realizzare una profonda trasformazione del mondo della ricerca sanitaria nella nostra Regione. Ringraziamo l’assessore per il suo interesse verso la realtà della ricerca sanitaria pubblica in Lombardia. Siamo fiduciosi nella possibilità di un prossimo nuovo incontro per lavorare assieme sul tema.
 
Delegati per la Lombardia di ARSI
Associazione Ricercatori in Sanità

18 maggio 2019
© Riproduzione riservata

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