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Uso didattico dei cadaveri. E se diventassero beni indisponibili dello Stato?

di Roberto Borri

28 AGO - Gentile Direttore,
in riferimento all’articolo sull’uso didattico dei cadaveri, purtroppo, si deve osservare che, almeno in Italia, si tende a rispettare il cadavere come se fosse una persona e non già un oggetto, come effettivamente è. Sarebbe sufficiente rendere il cadavere res nullius o, meglio, bene indisponibile dello Stato o, comunque, della Pubblica Amministrazione per evitare problemi derivanti tanto dal prelievo di organi per trapianti quanto dall’impiego dei cadaveri per scopo didattico.

Chi scrive ricorda le vane fatiche di un insegnante di Medicina Legale per convincere una madre a donare gli organi già appartenuti al figlio, poiché erano risultati compatibili con i riceventi, ma, di fronte a quel diniego, si è corso un serio rischio di celebrare più funerali anziché uno solo.

Lo stesso deve valere per la didattica e sarebbe quanto mai opportuno eseguire l’autopsia come prassi generale, il che tornerebbe utile anche per la ricerca, giacché la Scienza è figlia dell’osservazione.

Roberto Borri
Medico Chirurgo, Alessandria

28 agosto 2018
© Riproduzione riservata

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