Tromboembolismo venoso e rischio nei pazienti ricoverati nei reparti di medicina dʼurgenza
di Fernando Capuano
16 GIU -
Gentile Direttore,
la profilassi del tromboembolismo venoso nel paziente ospedalizzato con patologia medica acuta ancora oggi si scontra con la difficoltà di una applicazione estensiva nella pratica clinica quotidiana. Per questo motivo negli ultimi anni, in ambito sanitario, è stata rivolta una particolare attenzione alla prevenzione del Tromboembolismo venoso nei pazienti ricoverati in medicina interna e in medicina d’urgenza. Nel paziente “medico”, infatti, l’identificazione del rischio di Tromboembolismo venoso e la conseguente terapia per la prevenzione (trombo profilassi) è resa spesso difficile da una serie di fattori, primi tra tutti la eterogeneità dei pazienti dovuta alla loro complessità (prevalente poli-patologia ed età avanzata) e alla frequente presenza di un elevato rischio emorragico.
Negli ultimi anni sono stati proposti diversi sistemi a punteggio/
score ideati per stratificare il rischio trombotico nel paziente internistico: molti di questi hanno sofferto di alcune limitazioni, dovute in particolar modo alla difficoltà nell’applicazione quotidiana a causa di una eccessiva complessità che ne pregiudicava ovviamente l’applicabilità nella pratica medica di
routine.
Oggi avviene la pubblicazione di un
importante studio italiano condotto in più di 20 centri ospedalieri con un campione statistico di oltre 1200 pazienti che elaborato un nuovo strumento utile nella pratica clinica quotidiana per la valutazione del rischio potenziale trombo embolico dei pazienti medici e per la gestione della profilassi antitrombotica: il “Tevere score”.
Questo strumento consiste in uno
score di rischio che considera alcuni aspetti clinici del paziente al quale vengono assegnati punteggi specifici stimandone cumulativamente il rischio potenziale tromboembolico e la conseguente necessità di profilassi farmacologica. Sulla base di accurate valutazioni epidemiologiche derivanti dallo studio multicentrico è stato possibile stabilire un
cut-off di punteggio pari a 4: per soggetti con score di rischio maggiore o uguale a 4 la profilassi farmacologica antitrombotica risulterebbe raccomandata.
Il vantaggio del nuovo
score è che per la prima volta sono stati studiati anche pazienti ricoverati nei reparti di medicina d’urgenza, che fino ad oggi non venivano considerati nei principali score attualmente utilizzati e si tratta di uno
score “facile” nella sua applicazione pratica e nel contempo con profili di sensibilità e di specificità superiori a quelli più accreditati.
I professionisti sanitari possono sfruttare gratuitamente l’elaboratore di calcolo del “Tevere score” online collegandosi via web al sito
teverescore.com. L’elaboratore online è stato realizzato da
Fabio Pompei (Centro Europeo Studi Culturali) assieme a
Paolo Diego L'Angiocola, cardiologo del Servizio Sanitario Nazionale.
Gli autori dell’articolo (
G. M. Vincentelli,
S. Timpone,
G. Murdolo,
I. Fusco Moffa, L’Angiocola,
F. Borgognoni,
M. Monti) propongono dunque uno score innovativo ed efficace, da affiancare agli strumenti già ampiamente in uso per la valutazione del rischio tromboembolico, al fine di implementare l'accuratezza della gestione terapeutica dei pazienti in ambito internistico e dell’urgenza.
A settembre è previsto il rilascio dell'applicazione di calcolo per smartphone per sistemi operativi iOS e Android.
Dott. Fernando Capuano
Presidente Nazionale Società Italiana di Medicina Diagnostica e Terapeutica (SIMEDET)
16 giugno 2018
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