Cronicità Lombardia. Simet: “D’accordo con Slow Medicine”
di Giancarlo Testaquatra (Simet Lombardia)
12 FEB -
Gentile direttore,
ci ha colpito ed incoraggiato
la argomentata lettera del dottor Antonio Bonaldi, presidente di Slow Medicine, sulla gestione delle cronicità in Lombardia. Ci appare corretta la valutazione di Slow Medicine dei rischi di questa riforma: “prima di tutto perché pregiudica la continuità delle cure e il rapporto di fiducia medico/paziente e in secondo luogo perché minaccia la sopravvivenza del servizio sanitario pubblico”.
Ancora ci piace citare Bonaldi per quanto riguarda il piano organizzativo della riforma: “la proposta, oltre ad essere oltremodo macchinosa, rappresenta una vera e propria minaccia per la sopravvivenza del servizio sanitario pubblico. Essa, infatti, sottrae al medico curante uno dei suoi compiti più importanti e introduce la possibilità di affidare a gestori privati la cura di un grandissimo numero di pazienti affetti da patologie croniche (oltre 3 milioni in Lombardia). Un’occasione ghiotta che molti imprenditori, attenti al profitto più che ai bisogni di salute, non si lasceranno certo sfuggire”.
Noi stessi, che da mesi ci battiamo anche con altre organizzazioni sindacali affinché questa riforma calata dall’alto non danneggi i pazienti, non avremmo saputo esprimerci meglio.
Inoltre segnaliamo l’importanza del fatto che la maggior parte dei Medici di Medicina Generale (almeno il 60%) non abbia aderito alla riforma e che lo scorso dicembre il Consiglio di Stato, accogliendo l’appello, ha invitato il Tar Lombardia ad esprimersi nel merito in tempi brevi. Questa nostra azione continua di contrasto alla imbarazzante e pericolosa riforma è stata ed è indispensabile e darà i suoi frutti.
Con l’impegno e la partecipazione di tanti questa stagione di pseudopolitica arrogante e sorda finirà e i Medici di Medicina Generale potranno “ridiventare protagonisti del loro futuro proponendo un progetto alternativo, concreto e fattibile”.
Giancarlo Testaquatra
Segretario Regionale Lombardia Simet - Sindacato Italiano Medici del Territorio
12 febbraio 2018
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