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Concorsi mmg e specializzazioni. Il rischio di un “imbuto” formativo

di P.Di Silverio e A.Fodale (Anaao Giovani)

01 AGO - Gentile Direttore,
il Decreto Ministeriale del 7 giugno 2017 (GU n.135 del 13 giugno 2017) ha ufficialmente riaperto i termini relativi al concorso per l’ammissione ai corsi di formazione specifica in medicina generale per il triennio 2017/2020 (GU n. 57 del 28 luglio 2017), per permettere la partecipazione al concorso ai medici non ancora abilitati ed iscritti all’albo.
 
La data del concorso di medicina generale, fissata per il 25 ottobre 2017, rischia, così, di sovrapporsi a quella del concorso per l’ammissione alle scuole di specializzazione di area medica che, verosimilmente, dovrebbe svolgersi dopo la prima metà del mese di ottobre 2017.
Tale decisione comporta ripercussioni di carattere pratico, economico e prospettico in termini di ingresso nel mondo del lavoro. Se, infatti, è indubbio che i candidati indecisi si troveranno di fronte ad uno studio matto e disperatissimo per far fronte a due diversi concorsi concomitanti (o quasi), non è da sottovalutare l’esborso economico che gli stessi dovranno sopportare per la partecipazione ai due test.
 
Le macro sedi da un parte, la tassa di iscrizione dall’altra costituiscono, infatti, indubbiamente un impegno economico da considerare.
 
Ci sono poi altri interrogativi da considerare.  Se i due test, come sembra ormai sicuro, si svolgeranno in date vicine, aumenteranno i tempi per lo scorrimento delle graduatorie, e quindi per l’immissione in servizio dei giovani colleghi, con il rischio concreto di vedere borse di studio di medicina generale (molte) o contratti di formazione (pochi), persi a causa dei tempi di rinuncia stretti.
 
Dulcis in fundo, l’aver garantito la possibilità di partecipare al concorso per l’accesso alla medicina generale aumenta la pletora di giovani medici alla disperata ricerca di un canale formativo, non essendosi verificato, purtroppo, l’auspicato aumento del numero di borse messe a bando, né dei posti in specializzazione, nonostante le stime siano impietose rispetto alla carenza di medici di medicina generale e specialisti che non è più evento futuribile ma reale ed attuale.
 
Il perpetuarsi di scelte miopi andrà ad incrementare “l’imbuto formativo”, che mostra ormai da anni un trend in aumento. Si stima che nel decennio 2017/2026 il numero dei medici che non avranno accesso alla formazione post-lauream sarà pari a 36.000 unità.
 
Occorre un cambio di rotta immediato, in termini di programmazione ed utilizzo delle risorse, a cominciare dalla messa a punto di un meccanismo virtuoso tale da permettere il recupero delle borse di medicina generale e dei contratti di formazione specialistica che ogni anno vanno persi, a causa dei concorsi concomitanti e degli scorrimenti di graduatoria in modo da evitare un ulteriore perdita di risorse preziose per il nostro SSN.
 
Tale meccanismo diviene di fondamentale importanza per cercare di tamponare una situazione di emergenza la quale deve essere affrontata attraverso un riforma vera ed organica dei percorsi di formazione post-lauream”.
 
Pierino Di Silverio
Annamaria Fodale
Direttivo Nazionale Anaao Giovani

01 agosto 2017
© Riproduzione riservata

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