Piano ospedaliero siciliano. Tanto peggio tanto meglio?
di Carmelo Privitera
04 APR -
Gentile direttore,
da un primo esame del
piano sanitario regionale siciliano, esitato dal governo regionale su proposta dell'assessore Guicciardi tre giorni fa, emergono elementi preoccupanti ed in aperta contraddizione con quanto affermato agli organi televisi e di stampa dall'assessore stesso.
Ci si gloria di avere potenziato la rete ospedaliera aderendo ai dettami del D.M.70 del 2015, riequilibrando lo scandaloso vantaggio dei cittadini delle aree metropolitane rispetto a chi vive in provincia e dunque acquisendo uno standard migliore per tutti.
Tale ammirevole obiettivo si sostanzia alla soppressione dell'Unità operativa complessa di Radiologia del Garibaldi Nesima che viene retrocessa ad unità semplice, nonostante assicuri grande produttività e soprattutto quasi la metà dell'attività interventistica della provincia di Catania.
E’ così che si vuole potenziare la rete regionale che aspetta di poter rispondere alle esigenze di interventistica radiologica sia in urgenza che in elezione?
Tutto questo nell'ambito di una disciplina, quale la radiologia, che è strategica nel SSN e peraltro già allineata in Sicilia perfettamente ai dettami del D.M 70. per quanto attiene al giusto equilibrio tra popolazione assistita ed UU.OO.CC. di radiologia esistenti. Mentre tale equilibrio non è neanche lontanamente sfiorato per altre discipline che probabilmente non si ritiene opportuno importunare e che incassano ben altra benevolenza.
Eppure si sente l'esigenza di sopprimerne una delle migliori in maniera acritica, con un tratto di penna, pur la stessa operando nell'indirizzo moderno del radiologo interventista nell'interesse dei cittadini. Chi ci rimette in questa incomprensibile decisione è il cittadino che non troverà domani nemmeno quello che gli è stato assicurato sino ad oggi. Come spieghiamo ai radiologi che è inutile fare qualità e produttività? Qual è il razionale nelle decisioni prese a livello politico regionale?
Vien da pensare che sia questo: tanto peggio tanto meglio.
Dott. Carmelo Privitera
Presidente Nazionale della Società Italiana di Radiologia Medica
04 aprile 2017
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